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Sciopero nazionale Sanità Privata e RSA: in Emilia-Romagna grande partecipazione e mobilitazione davanti alla regione

FP CGIL, CISL FP, UIL FPL Emilia-Romagna: “La risposta dei lavoratori è stata chiara e forte: basta attese, ora si aprano subito i tavoli di trattativa per i rinnovi contrattuali”

Si è svolta oggi con grande partecipazione in tutta l’Emilia-Romagna la giornata di sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori della Sanità Privata e delle RSA Aiop e Aris, indetta da FP CGIL, CISL FP e UIL FPL.

A Bologna, oltre 400 lavoratrici e lavoratori del settore hanno partecipato al presidio organizzato davanti alla sede della Regione Emilia-Romagna, chiedendo a gran voce il rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto da oltre sei anni per la sanità privata e addirittura tredici per le RSA.

“Una manifestazione riuscita, un segnale forte e inequivocabile – dichiarano i segretari regionali Marco Bonaccini (FP CGIL), Sonia Uccellatori (CISL FP) e Paolo Palmarini (UIL FPL) – che dimostra come le lavoratrici e i lavoratori siano stanchi di promesse e temporeggiamenti. Chi lavora in strutture accreditate svolge a tutti gli effetti un servizio pubblico, spesso integrando le carenze del Servizio Sanitario Nazionale, ma continua a essere trattato come personale di serie B”.

Le delegazioni sindacali sono state ricevute dai rappresentanti della Regione Emilia-Romagna, nello specifico dall’assessore alla Sanità Massimo Fabi, cui è stata ribadita con forza la richiesta di introdurre nei requisiti di accreditamento l’obbligo del rinnovo contrattuale  in quanto è necessario che le strutture che ricevono risorse pubbliche garantiscano condizioni di lavoro e salariali dignitose, al pari del servizio sanitario pubblico. Inoltre all’assessore è stato altresì richiesto di farsi parte promotore presso la Conferenza delle Regioni di ogni iniziativa utile per risolvere l’attuale inaccettabile situazione.

“Chiediamo alla nostra Regione di dare ulteriore forza alla nostra richiesta di aprire il tavolo del rinnovo contrattuale, perché le lavoratrici ed i lavoratori della sanità privata meritano rispetto e dignità, perché anche loro contribuiscono a garantire il diritto alla salute, sancito dalla nostra Costituzione! AIOP e ARIS non possono poi, continuare a subordinare l’avvio della trattativa alla garanzia integrale dei fondi da parte di Stato e Regioni. Una pretesa inaccettabile che sposta il rischio d’impresa sulle spalle dei lavoratori e sulla collettività. I contratti si rinnovano per diritto, non per concessione, e le retribuzioni vanno adeguate a fronte di un’inflazione crescente e di condizioni di lavoro sempre più difficili”.

Lo sciopero ha avuto una grandissima adesione in moltissime strutture di Bologna e del territorio regionale – pur garantendo i minimi assistenziali – arrivando a punte di adesione dell’80% agli Ospedali riuniti privati di Forlì.

“Non ci fermeremo – concludono Bonaccini, Uccellatori e Palmarini – finché non verranno riaperti i tavoli di trattativa e restituita piena dignità a chi ogni giorno garantisce un diritto costituzionale come quello alla salute. È una battaglia di giustizia e civiltà, che riguarda tutti: lavoratori e cittadini”.

















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