L’Emilia-Romagna conferma il primato nazionale in iscritti per donazione di midollo osseo. Solo nel 2024 la Fondazione ADMO con sede all’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola ha raccolto oltre 7 mila nuove adesioni e superato il record storico dei 102 mila iscritti dall’anno 1991, anno di costituzione di ADMO Emilia-Romagna.
Un risultato che, ancora una volta, conferma l’impegno nella sensibilizzazione, informazione e raccolta di nuove adesioni su tutto il territorio. Un impegno decisivo se pensiamo che, durante e subito dopo la pandemia, il numero di iscritti era crollato del 60%: con circa 2,8 mila nel 2021 e circa 3,6 mila nel 2022.
Mentre le donazioni effettive di cellule staminali emopoietiche (CSE) in Regione, sono state 69, più del doppio rispetto all’anno precedente.
Ogni anno in Italia circa 2000 persone vengono colpite da una malattia onco-ematologica, necessitano di un trapianto di midollo osseo e CSE e inizia la loro lunga battaglia per sconfiggerla. Il trapianto di midollo osseo offre una concreta possibilità di guarigione e, per alcune patologie, risulta essere l’unica cura possibile. Tale trapianto può essere effettuato solo se si trova una persona compatibile con il paziente e disponibile alla donazione di cellule staminali emopoietiche. Il donatore può essere reperito in famiglia (circa 50% dei casi) o presso il registro Internazionale dei donatori. Solo uno su centomila però è il “tipo giusto” di midollo osseo per un paziente con una patologia del sangue.
“I risultati ottenuti negli anni da Fondazione ADMO Emilia-Romagna – afferma la Presidente Rita Malavolta – sono determinati principalmente dalla grande attività svolta quotidianamente dai volontari e collaboratori dell’associazione. Ma anche dall’introduzione da parte della stessa di nuovi metodi di sensibilizzazione e iscrizione in outdoor che si basano sulla collaborazione di personale sanitario associativo e dall’utilizzo di kit indispensabili per il prelievo salivare direttamente presso scuole, università, luoghi di lavoro, società sportive, e altri. Oltre a ciò – continua Malavolta – occorre sottolineare che vincente è la rete regionale con la quale si collabora in modo attivo costituita dal registro regionale dei donatori di midollo osseo, con sede presso il Policlinico di Sant’Orsola, dal SIMT (Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale Metropolitano), dal CRS (centro regionale sangue), CRT (centro riferimento trapianti) e dai Centri donatori e Poli di reclutamento oltre al confronto attivo con le associazioni dei donatori di sangue presenti in Regione. Un grazie particolare va a tutti i ragazzi che hanno scelto di diventare donatori di vita”.
Il profilo di un donatore idoneo comprende, potenzialmente, moltissime persone: sono giovani tra i 18 e i 35 anni di età, del peso di almeno 50kg e in buone condizioni di salute e per iscriversi basta un semplice prelievo salivare. Tutte le informazioni per diventare donatori sono qui: https://admoemiliaromagna.it/
L’impegno dell’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola
Oltre ad essere la sede del registro Regionale di donatori di midollo, la partecipazione dell’IRCCS alla campagna ADMO è da considerarsi in un più ampio impegno che vede il Polo Ematologico Seràgnoli del Policlinico attivo sia sui trapianti tradizionali che sulla ricerca, lo sviluppo e l’applicazione di terapie cellulari moderne con CAR-T.
Nel 2024 all’IRCCS sono stati effettuati 62 trapianti autologhi più 5 pediatrici (ovvero utilizzando cellule dello stesso paziente), 58 trapianti allogenici più 20 pediatrici (ovvero utilizzando cellule di donatori sani da registro). Protagoniste anche le infusioni di cellule CAR-T, al centro dei nuovi metodi di cura che posizionano il Sant’Orsola fra i protagonisti a livello nazionale nell’utilizzo e lo studio di questa tecnica che ha visto un incremento importante: dai 2 pazienti nel 2018 ai 62 pazienti del 2024.
Per quanto riguarda i trapianti allogenici, inoltre, il Policlinico rappresenta l’hub della rete regionale, con il 40% dei trapianti eseguiti in Regione. Un ruolo decisivo considerando che il trapianto allogenico è ancora l’unica terapia in grado di guarire molte patologie neoplastiche del midollo osseo e altre patologie rare non neoplastiche, come immunodeficienze e malattie genetiche rare. Parliamo quindi della tipologia di trapianto più diffusa e ancora indispensabile.
“Gli emiliano-romagnoli – afferma Massimo Fabi, assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna – dimostrano ancora una volta di essere una comunità fatta di donne e uomini generosi. Lo sono nelle donazioni di sangue, di tessuti, di organi, e lo sono ancor più per quelle di midollo osseo, come testimoniano i dati presentati dalla Fondazione Admo. Ci riempie d’orgoglio sapere che sono raddoppiate le donazioni e che l’Emilia-Romagna ha il numero più alto di iscritti in tutta Italia. Un risultato che dobbiamo certamente al grande cuore di chi dona, ma anche all’instancabile lavoro dei volontari e dei collaboratori della Fondazione, impegnati nell’informare e sensibilizzare i cittadini. Prendersi cura della comunità vuol dire anche garantire l’accesso a un sistema di donazione capillare e ben organizzato, come quello della nostra regione: nella sanità pubblica fare rete assicura maggiori possibilità di cura, e in alcuni casi la donazione di midollo osseo rappresenta l’unica possibilità di vita. A tutti i donatori, alla Fondazione Admo e al Policlinico Sant’Orsola, in particolare al Polo Ematologico Seràgnoli, va il nostro sincero ringraziamento”.
“Nonostante il nostro impegno continuo per lo sviluppo e l’applicazione di nuove terapie, per alcune patologie il trapianto di midollo osseo rappresenta oggi ancora l’unica indicazione e possibilità di cura.– spiega Francesca Bonifazi, Direttore Trapianto e Terapie Cellulari, IRCCS Policlinico di Sant’Orsola – Vediamo con i nostri occhi ogni giorno l’impatto decisivo e talvolta risolutivo del trapianto nei nostri pazienti: effetti che sono possibili grazie al lavoro e alla presenza capillare della Fondazione Admo sul territorio nel sensibilizzare e raccogliere quante più adesioni possibili. Questo risultato ci fa ben sperare perché ci consentirà di offrire una cura a quanti più pazienti onco-ematologici possibili”.
“Ospitiamo con piacere e orgoglio il registro regionale dei donatori di midollo – ha dichiarato Chiara Gibertoni, Direttore Generale IRCCS Policlinico di Sant’Orsola – siamo grati ad Admo per il lavoro sul territorio e per l’ingaggio e la sensibilizzazione delle comunità locali. Il trapianto esprime uno degli esempi di massima solidarietà e generosità nella sanità pubblica e universalistica. Al Sant’Orsola abbiamo il privilegio di assistere a tutte le fasi: quando un donatore si iscrive al registro, quando dona e quando possiamo offrire al paziente il trapianto. È una scelta importante che può fare la differenza nella storia clinica di moltissimi pazienti, i dati estremamente positivi ci spronano a continuare a sostenere le realtà che si impegnano per fare sì che si continui a migliorare e crescere”.
Le principali patologie per cui il trapianto di midollo può fare la differenza
L’indicazione più frequente al trapianto allogenico è la leucemia acuta mieloide poi a seguire leucemia acuta linfoblastica, le mielodisplasie e le sindromi mieloproliferative e linfoproliferative. Rappresenta una terapia salva vita anche per alcune malattie neoplastiche e non del midollo osseo quali leucemie acute, linfomi, mielodisplasie ma anche aplasia midollare, emoglobinopatie e alcune immunodeficienze. La mortalità da trapianto si è ridotta significativamente nelle ultime tre decadi, nonostante l’età mediana si sia alzata significativamente visto che circa un quarto dei pazienti trapiantati oggi ha più di 60 anni.