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“L’idrogeno in Emilia Romagna, cosa è stato fatto e cosa si farà”

Il Tecnopolo di Spilamberto ha riaperto le sue porte giovedì 8 maggio in occasione dell’evento “L’idrogeno in Emilia Romagna, cosa è stato fatto e cosa si farà”, organizzato da AESS (Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile) e dall’Unione di Terre di Castelli, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Modena e Reggia Emilia e di RENAEL, la Rete Nazionale delle Agenzie Energetiche Locali.

I lavori si sono aperti con i saluti da Vilnius (Lituania) della Presidente di AESS, Benedetta Brighenti. A seguire, Iacopo Lagazzi, Presidente dell’Unione Terre di Castelli, insieme a Massimo Glielmi, sindaco di Spilamberto e assessore all’Ambiente dell’Unione Terre di Castelli, ha salutato l’iniziativa sottolineando l’importanza dell’evento in un luogo – il Tecnopolo di Spilamberto – destinato a rivestire un ruolo strategico per lo sviluppo di progetti d’innovazione e di ricerca per tutto il territorio modenese, hydrogen valley italiana.

“È importantissimo innanzitutto per l’Unione Terre di Castelli questa giornata come segnale di ripartenza del polo tecnologico che rappresenta un investimento importante. Come amministratori, grazie in particolar modo al lavoro portato avanti in questi mesi dall’Assessore al Tecnopolo Emilia Muratori, Sindaca di Vignola, restituiamo al territorio un luogo, anche fisico, aperto ai cittadini, ai giovani, a chi vuole fare sperimentazione e alle aziende del territorio che devono guardare anche alla sfida ambientale nel loro percorso di innovazione. Questo polo tecnologico diventa il perno su cui poggerà il pubblico, il privato, AESS e quanti credono nel futuro sostenibile” ha spiegato Iacopo Lagazzi, Presidente dell’Unione Terre di Castelli e membro del consiglio di amministrazione di AESS.

La mattinata è continuata con gli interventi dei relatori che hanno animato le due tavole rotonde, la prima con focus su “I prototipi H2 sviluppati in Regione: cosa manca per l’industrializzazione”, moderata da Giordano Gozzi, Presidente del Clust-ER Greentech, e la seconda incentrata su “Le competenze H2 in Regione: presente e futuro”, con la facilitazione di Claudia Romano, Dirigente Energia e Economia Verde Regione Emilia-Romagna che è anche intervenuta su “Tecnologie pulite ed efficienti sotto il profilo delle risorse”.

L’incontro è stata un’occasione importante per presentare i numerosi progetti sulla mobilità ad idrogeno, co-finanziati da Urban Mobility Kic e sottolineare l’importanza dei finanziamenti europei per la realizzazione di progetti pilota per sperimentare l’innovazione e abbattere barriere sociali, tecniche ed economiche.

“L’idrogeno verde è vettore di crescente interesse. Questa risorsa è infatti in grado di svolgere una funzione strategica nella decarbonizzazione dei territori verso la neutralità climatica. La Regione Emilia-Romagna crede fermamente nell’idrogeno come vettore energetico pulito del futuro. È stato straordinario confrontarsi con politici, tecnici e accademici sullo stato dell’idrogeno in Emilia-Romagna” ha dichiarato Piergabriele Andreoli, Direttore Generale dell’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile presente all’evento.

“L’Unimore crede da molti anni nelle potenzialità dell’idrogeno nelle sue varie applicazioni ed evoluzioni. L’Università ha investito in personale progettualità e relazioni anche con AESS e i comuni interessati allo sviluppo di strategie legate all’idrogeno” ha detto il Magnifico Rettore dell’Universita degli studi di Modena e Reggio Emilia, intervenuto per le conclusioni.

 

















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