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Fingendosi un appartenente alle forze dell’ordine si fa consegnare preziosi per 18mila euro da una coppia di anziani reggiani

Solito 'modus operandi': per convincere le vittime un presunto incidente stradale in cui era coinvolta la figlia

Nel primo pomeriggio di mercoledì 7 maggio, operatori della Squadra Volanti della Polizia di Stato sono intervenuti in via Tondelli a Reggio Emilia, a seguito di una segnalazione, effettuata da un poliziotto in servizio presso il posto di polizia dell’ospedale “Santa Maria Nuova”, che riferiva di un potenziale tentativo di truffa posta in essere nei confronti di alcuni residenti di un’abitazione lì presente.

Nello specifico, il poliziotto riferiva dell’arrivo presso il posto di polizia dell’ospedale di un anziano signore che raccontava di essere stato contattato telefonicamente da un soggetto, che dichiarava di essere un Maresciallo dell’Arma dei Carabinieri, il quale lo notiziava di un presunto incidente stradale dove era stata coinvolta la figlia e, di conseguenza, necessitava di oro e denaro per risolvere tale problematica e pagare le spese legali e risarcitorie.

L’anziano signore riferiva, inoltre, di essere stato invitato dal presunto appartenente alle forze dell’ordine a raggiungere immediatamente il pronto soccorso lasciando a casa da sola l’anziana moglie che avrebbe dovuto, poco dopo, consegnare l’oro e i contanti ad un altro complice che si sarebbe presentato presso la loro abitazione.

Sulla base degli elementi forniti, compresa la gravità e l’urgenza della situazione, gli uomini della Squadra Volanti della Questura di Reggio Emilia si dirigevano immediatamente presso l’abitazione di via Fratelli Tondelli ove si stava consumando la possibile truffa.

Appena arrivati, proprio davanti al portone d’ingresso dell’abitazione delle vittime, gli agenti notavano un soggetto di giovane età uscire di corsa. Insospettiti dall’atteggiamento del ragazzo, gli operatori decidevano di fermarlo al fine di compiere le consuete attività di identificazione e comprendere il motivo della sua presenza in quei luoghi.

Si trattava di un 20enne di origini napoletane, con alcuni precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. Sottoposto a perquisizione personale sul posto, il giovane veniva trovato in possesso di oro e altri monili per un valore stimato di circa 18 mila euro, subito appurato essere di proprietà della coppia di anziani signori appena truffati, oltre che la somma di 750 euro in contanti.

Sulla base di quanto sopra, il 20enne veniva dichiarato in arresto per l’ipotesi di reato di truffa aggravata e posto immediatamente a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne ha disposto la traduzione presso la Casa Circondariale di Reggio Emilia in attesa dell’udienza di convalida.

I monili, l’oro e il denaro contante, dopo aver appurato essere di proprietà dell’anziana coppia di coniugi che da poco li avevano consegnati al presunto truffatore, venivano immediatamente restituiti ai legittimi proprietari.

















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