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Perdono l’orientamento scivolando in un canalone per diversi metri: coppia di amici soccorsa a Madonna dell’Acero

Pericolosa avventura per due amici bolognesi, un uomo e una donna entrambi di
29 anni, il primo residente a Castello D’Argile, l’altra a Bologna. Nel pomeriggio di ieri si sono recati al Santuario Mariano della Madonna dell’Acero nel comune di Lizzano in Belvedere per fare un’escursione alle cascate del Dardagna, imboccando un vecchio sentiero CAI ormai in disuso da anni, sono arrivati in prossimità di un ponticello di legno, lo
hanno superato e hanno iniziato a salire.

Anche se le previsioni meteo erano in miglioramento in zona, persisteva una fitta nebbia e il terreno era ancora molto bagnato.
I due escursionisti hanno perso l’orientamento, scivolando in un canalone per diversi metri. Fortunatamente l’uomo si è incastrato con un arto inferiore fra degli alberi, mentre la ragazza ha continuato a scivolare per altri trenta metri, fermandosi in un pianoro a ridosso di un precipizio. A causa del terreno molto bagnato non sono più riusciti a risalire e hanno
chiesto aiuto al 112.

Erano circa le 18 quando la Centrale Operativa 112 del Comando di Compagnia Vergato ha attivato i soccorsi. Sono stati inviati sul posto la Squadra del Soccorso Alpino, Stazione Corno alle Scale, i Carabinieri Forestali, i Carabinieri della locale Stazione di Lizzano, i Vigili
del Fuoco e l’ambulanza della Croce Rossa di Lizzano. Fortunatamente i due dispersi, sfiniti dalla fatica e provati dall’elevato stress emotivo, erano raggiungibili con il telefonino e sono riusciti a dare la loro posizione. I tecnici del CNSAS dopo una lunga marcia di avvicinamento sono riusciti a raggiungerli.

Le operazioni di recupero dal canalone sono state molto complesse dal punto di vista tecnico e ambientale. I tecnici del CNSAS, dopo aver messo in sicurezza la zona delle operazioni, hanno recuperato i due malcapitati con tecniche alpinistiche utilizzando
corde e carrucole. Riportati sul sentiero sono stati accompagnati in sicurezza nel piazzale del Santuario dove ad attendere c’era l’ambulanza.

















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