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Confermata l’apertura per i primi giorni di dicembre del Cau di Scandiano

Affiancherà in orario 20-24 il Punto di primo intervento operativo

L’Ufficio di Presidenza della Conferenza territoriale sociale e sanitaria (Ctss), presieduta dal presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, si è riunita oggi pomeriggio per un aggiornamento sull’applicazione provinciale del piano di riordino regionale dell’emergenza-urgenza promosso dalla Regione Emilia-Romagna per continuare a garantire elevati livelli di assistenza nell’attuale contesto di forte criticità nazionale provocato dalla carenza di personale medico e infermieristico, in particolare modo proprio nel settore dell’emergenza-urgenza.

I dati illustrati hanno evidenziato i primi, positivi risultati di una riforma perfettibile, ma corretta e coraggiosa, a partire dal gradimento riscontrato dai Cau aperti a Reggio Emilia e a Correggio (oltre l’80% di riscontri positivi, anche sui tempi di risposta, da parte dei cittadini che ne hanno fruito) e dalla riduzione del 10,2% degli accessi al Pronto soccorso di codici verdi e bianchi a bassa complessità.

Per quanto riguarda poi l’ospedale Magati, chiarito con le rinnovate scuse da parte dell’Ausl lo spiacevole episodio dei giorni scorsi, la stessa Azienda Usl ha confermato l’apertura per i primi giorni di dicembre del Cau di Scandiano, che affiancherà in orario 20-24 il Punto di primo intervento operativo dalle 8 alle 20, così come concordato precedentemente con i sindaci della Ctss.

La tenuta del sistema sanitario universalistico rimane tuttavia fortemente a rischio a causa del definanziamento della sanità pubblica e del necessario e repentino intervento dello Stato sulla profonda e drammatica carenza di personale medico e infermieristico.

In particolare per quanto riguarda il sistema dell’emergenza-urgenza, i bandi per le assunzioni e per le borse di specializzazioni continuano ad avere esiti nazionali fortemente negativi e, dal prossimo anno, anche i vincoli imposti dal Decreto bollette con il divieto di utilizzare anche i medici gettonisti rischiano di acuire ulteriormente le criticità di tutto il sistema sanitario pubblico nazionale.

Nell’attesa di una chiara e forte assunzione di responsabilità da parte dello Stato, a partire da un finanziamento alla sanità che sia almeno pari al 7% del Pil, la Ctss di Reggio Emilia continuerà a lavorare ed innovare il sistema sanitario locale affinché sia sempre garantito il massimo dei livelli di assistenza ai cittadini, così come è stato finora e dovrà continuare ad essere, cercando di risolvere le attuali criticità.

Dell’Ufficio di Presidenza della Ctss, oltre ai vertici e ai direttori dei Distretti sanitari dell’Azienda Uls-Irccs, fanno parte anche i sindaci dei comuni sede di ospedale e quelli designati dai Comitati di distretto.

















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