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La risposta all’interrogazione di Menani (Lega) sul “porta a porta” a Sassuolo

La prima interrogazione discussa nel corso del Consiglio Comunale di lunedì sera era a firma di Gian Francesco Menani (Lega), avente ad oggetto “Criticità di attuazione del sistema “porta a porta” nel Comune di Sassuolo”.

Ha risposto l’Assessore alla Sostenibilità Ambientale Chiara Tonelli:

“Le segnalazioni dei cittadini sono state la base della relazione presentata in data 04/09/2024 al Gestore in cui sono state evidenziate tutte le criticità presenti sul territorio dall’introduzione del sistema, che tutt’ora non hanno trovato soluzione, e gli obiettivi della Giunta tra i quali:

–           Riprendere le attività di comunicazione rivolte alla cittadinanza, alle scuole e ad altre categorie di destinatari per promuovere e radicare corrette modalità di effettuazione delle raccolte differenziate, nonché di utilizzo delle dotazioni e dei servizi;

–           Ridurre il tempo di permanenza dei sacchi in strada;

–           Ridurre le scorrette esposizioni (es. tramite informative, tutoraggi dedicati, accertamenti, …);

–           Ridurre e contrastare gli abbandoni (migliorare l’efficacia e l’efficienza del servizio di raccolta, prevenire il fenomeno con incontri o sopralluoghi mirati/tutoraggi, …);

–           Garantire un’adeguata pulizia intorno alle isole di base e dei punti di esposizione;

–           Migliorare i servizi di spazzamento, pulizia dei parchi e svuotamento dei cestini urbani;

–           Migliorare la pulizia del centro storico dal rifiuto minuto;

–           Garantire un adeguato servizio di spazzamento in concomitanza del periodo autunnale caratterizzato dalla presenza delle foglie;

–           Migliorare i servizi al cittadino presso la stazione ecologica Arcobaleno.

In merito alla risposta del Gestore alle criticità evidenziate si segnala l’impegno dello stesso nel risolvere insieme i punti condivisi e nel partecipare a un tavolo periodico quindicinale che abbiamo istituito per entrare nel merito dei singoli punti e studiarne le migliorie applicabili. Riteniamo che serva tempo per intervenire in tutti i settori e valutare se i miglioramenti introdotti stiano dando risultati, ma restiamo costantemente a disposizione per tenere informato tutto il Consiglio Comunale e la cittadinanza sull’andamento del processo.

Al fine di superare le criticità attuali, oltre al tavolo tecnico periodico con il Gestore e alle nuove sperimentazioni che si stanno attuando, la Giunta ha incontrato ATERSIR insieme ai comuni di Fiorano Modenese, Formigine e Maranello, allo scopo di sottoporre alla stazione appaltante quesiti interpretativi sul contratto, la verifica del servizio, la definizione di un regolamento condiviso ed ogni chiarimento circa limiti e condizioni su eventuali modifiche del sistema.

Riguardo i riflessi sui costi della TARI, comunico che nessun servizio integrativo è stato attivato ad oggi dalla presente Amministrazione. Riteniamo fondamentale ottenere il pieno rispetto delle condizioni contrattuali da parte del Gestore e ottimizzare al meglio il servizio con le risorse attualmente impiegate prima di acquistare servizi integrativi il cui costo si ripercuote interamente sulla TARI e quindi sulle tasche dei cittadini. Ad oggi l’efficacia dei servizi integrativi introdotti dalla precedente Giunta, tra cui uno spazzino di quartiere interamente dedicato al nostro territorio sette giorni su sette, non è dimostrabile e misurabile. Riteniamo inoltre che aumentare il recupero degli abbandoni tramite servizi integrativi senza investire nel tentativo di risolvere a monte il problema degli abbandoni non sia la soluzione: aumenta la TARI al cittadino; si nasconde il problema; non si persegue l’obiettivo di differenziare i rifiuti. Gli abbandoni riteniamo debbano essere contrastati con tutti gli strumenti a disposizione: informazione continua; accertamenti; controlli tramite videocamere; sanzioni.

L’Amministrazione osserva con attenzione e interesse il percorso intrapreso dal Comune di Modena per valutare ogni miglioria del servizio che possa essere applicata anche a Sassuolo al fine di agevolare i cittadini.

Fissiamo invece un punto circa il ritorno al vecchio sistema di cassonetti. Nemmeno la precedente Amministrazione, di cui lei è stato Sindaco, pur essendo contraria al nuovo sistema, ha ritenuto di poterlo bloccare e non ha intrapreso nessuna azione per tornare indietro.

 

Perché? Abbiamo chiesto risposta scritta ad ATERSIR sulle possibilità che abbiamo di poter introdurre modifiche al contratto in essere. In attesa della risposta ufficiale, dalle interlocuzioni avvenute risulta che se ad oggi uno o più Comuni del bacino di gara volessero cambiare dei servizi alla base del nuovo contratto si incorrerebbe nei seguenti rischi:

1.         richiesta di rimborso da parte del Gestore per i cespiti non ammortizzati (la durata della concessione è di 15 anni per permettere al Gestore cespiti rinnovati almeno ogni 8 anni e cicli di ammortamento regolari) e per il personale assunto e non più necessario, con conseguente considerevole esborso da parte del Comune e quindi dei cittadini mediante TARI;

2.         ripercussione sul bacino di gara sia in termini economici che di obiettivi, che dovrebbero comunque essere raggiunti con il nuovo sistema eventualmente implementato;

3.         necessità di discutere le modifiche a livello di consiglio locale e successivamente di consiglio d’ambito: un singolo Comune non ha la facoltà di introdurre modifiche ai servizi alla base del contratto;

4.         variazioni contrattuali significative, come sarebbe il ritorno ad un sistema di raccolta a cassonetti, sono previste solo in seguito a variazione degli atti di pianificazione o variazioni normative che devono essere obbligatoriamente recepite. Una variazione al di fuori di queste casistiche rischierebbe di essere in contrasto con la normativa sugli appalti perché potrebbe inficiare i servizi che erano stati posti a base di gara.

Non si ritiene quindi attualmente percorribile, per gli ingenti costi a carico del Comune e quindi dei cittadini, per le difficoltà di intraprendere l’iter all’interno dei consigli locale e di ambito e per il rischio di entrare in contrasto con la normativa sugli appalti, una variazione sostanziale al contratto. Restiamo invece aperti alle valutazioni su eventuali modifiche su situazioni puntuali, quali la possibilità di introdurre dotazioni o carrellati su richiesta e/o in accordo con i grandi condomini al fine di evitare grossi cumuli di sacchi.

Soluzioni simili sembrano essere quelle in studio sul territorio del Comune di Modena”.

















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