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Contro il caro-libri l’iniziativa simbolica di Azione Studentesca

Oggi, Polo Scolastico di Sassuolo

“Dopo le numerose segnalazioni arrivateci, abbiamo deciso di sensibilizzare i nostri coetanei sul tema del caro-libri, piaga che da anni metti in ginocchio migliaia di famiglie”. Così i ragazzi di Azione Studentesca.

“Ogni anno, infatti, gli studenti – e quindi i genitori – sono costretti a spendere centinaia di euro per l’acquisto del materiale scolastico e dei libri nuovi, non potendo contare su un valido mercato dell’usato per via delle continue ristampe che avvengono ogni anno e le liste scolastiche che di anno in anno chiedono le versioni aggiornate” –  continua Azione Studentesca -. Secondo le ultime proiezioni, quello della vendita dei libri scolastici rappresenta un mercato da un miliardo di euro complessivi che finisce per riguardare 7 milioni di ragazze e ragazzi. Non è un caso che le edizioni sempre aggiornate, seppur con cambiamenti marginali, sono oggetto di un’indagine da parte dell’Anti-trust in merito anche alle sue dinamiche concorrenziali, all’andamento dei prezzi e alla catena di distribuzione”.

“Per questo, come Azione Studentesca, questa mattina abbiamo dato vita ad una iniziativa simbolica, facendo ritrovare ai nostri coetanei che arrivavano nelle scuole di tutta Italia un regalo: dei finti sacchi pieni di banconote, ormai necessari per esercitare il loro diritto allo studio.

Per affrontare la situazione, sempre più insostenibile, chiediamo la creazione di ulteriori borse di studio, l’istituzione di un tavolo permanente di vigilanza con una presenza studentesca presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, l’aggiornamento delle soglie massime di spesa per renderle effettive, ormai ferme al 2012 ed evidentemente non rispettate, oltre ad una vigilanza costante sull’operato delle Case Editrici”.

“Studiare non è solo una scelta ma un diritto imprescindibile per questo – concludono i giovani di Azione Studentesca -, le logiche del profitto non possono gravare sulle spalle degli studenti e delle famiglie già chiamate ad importanti sacrifici economici”.

 

















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