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Sorbara: colpito con un machete perché si rifiuta di vendere cocaina. Aggressore arrestato

Nella giornata di ferragosto i Carabinieri della Sezione Operativa di Modena hanno proceduto alla esecuzione dell’ordinanza cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Modena, su conforme richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un uomo di 37 anni di nazionalità tunisina, gravemente indiziato del delitto di tentato omicidio commesso nei confronti di un suo connazionale di 44 anni.

Nella tarda serata dell’11 agosto scorso, una pattuglia della Sezione Radiomobile dei Carabinieri di Modena interveniva a Sorbara di Bomporto poiché era stata segnalata al 112 la presenza di una persona ferita da arma bianca e sanguinante. L’uomo veniva soccorso per strada dal 118 e condotto dapprima all’ospedale di Baggiovara e successivamente al Policlinico di Modena dove veniva sottoposto ad operazione chirurgica urgente e quindi ricoverato per una ferita lacero contusiva al polso sinistro con prognosi iniziale di 60 giorni.

Le prime indagini, fin da subito dirette dalla Procura e condotte dalla Sezione Operativa dei Carabinieri di Modena consentivano di accertare, grazie alla precisa denuncia della vittima, alle dichiarazioni rese dalle persone informate sui fatti e dall’analisi dei filmati registrati dagli impianti di videosorveglianza, che il ferito, nella tarda serata, era stato raggiunto nella sua dimora dall’indagato che gli aveva proposto di vendere cocaina per suo conto. Al rifiuto del 44enne, l’indagato aveva estratto un machete urlandogli che lo avrebbe ucciso riuscendo a colpirlo subito al fianco sinistro all’altezza dell’anca e in testa con la parte piatta della lama. La vittima, dopo essere riuscita grazie all’utilizzo di un cuscino a parare alcuni fendenti sferrati dall’indagato all’altezza del collo e della testa, veniva violentemente attinta con la lama all’avambraccio sinistro, con conseguente copiosa perdita ematica. Subito dopo l’aggressore si allontanava rapidamente dal luogo facendo perdere le proprie tracce.

Dalle fonti di prova acquisite, emergeva un grave quadro indiziario a carico dell’indagato, animato da chiara volontà di uccidere. La vittima, infatti, sarebbe scampata alla morte per la sua pronta reazione e per l’immediato intervento del personale sanitario con le tempestive cure prestate alla ferita al braccio che avrebbe potuto condurre al decesso per dissanguamento.

Il 15 agosto l’indagato, gravato da numerosi procedimenti penali pendenti e precedenti di polizia per reati contro la persona ed anche il patrimonio, veniva rintracciato dai Carabinieri a Bomporto, arrestato ed associato alla casa circondariale dì Modena in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte del Giudice per le indagini preliminari.

















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