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L’ass. Annalisa Rabitti presiede il Tavolo territoriale di concertazione delle Politiche Abitative della provincia di Reggio Emilia

Annalisa Rabitti

Il Tavolo territoriale di concertazione delle Politiche abitative della provincia di Reggio Emilia – costituito dai sindaci dei Comuni della provincia di Reggio Emilia, i rappresentanti delle Unioni di Comuni e le parti sociali – nella riunione di lunedì scorso, 5 agosto, ha nominato presidente del Tavolo territoriale Annalisa Rabitti, assessora del Comune di Reggio Emilia alla Cura delle persone, con deleghe a politiche sociali, Sostegno alle famiglie, Politiche per la casa, Città senza barriere, Pari opportunità.

L’assessora Rabitti succede all’assessore Lanfranco De Franco, nominato in questa nuova legislatura vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, con deleghe a Lavori pubblici, Infrastrutture, Progetti del PNRR, Toponomastica, a cui sono andati i ringraziamenti di tutti i componenti del Tavolo.

Quindi il Tavolo ha discusso in merito al “Fondo Regionale per l’accesso all’abitazione in locazione di cui agli artt. 38 e 39 della L.R. nn. 24/2001 e ss.mm.ii.” (DGR 1620 del 08/07/2024).

Il Fondo per il sostegno all’accesso all’abitazione in locazione per le famiglie economicamente fragili è stato istituito con Legge 431 del 9 dicembre 1998. La Regione Emilia-Romagna ha rafforzato il provvedimento con la Legge regionale n. 24 del 8/8/2001.

Il Tavolo territoriale di concertazione delle Politiche Abitative della provincia di Reggio Emilia, riunito questa settimana, ha preso atto che il Governo nazionale ha cancellato la propria quota a favore delle famiglie sia per il 2023 che per il 2024. Si noti nel 2022 le risorse nazionali ammontavano a 29 milioni e 421mila euro.

Pertanto, le uniche risorse su cui potranno contare i Comuni della provincia di Reggio Emilia per sostenere l’accesso all’abitazione in locazione per le famiglie economicamente fragili sono quelle messe a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna, pari a 10 milioni di euro.

Per rendere la dimensione di questa gravissima riduzione di risorse che va a ripercuotersi su fasce di popolazione già in difficoltà, il solo distretto socio-sanitario di Reggio Emilia potrà avvalersi unicamente delle risorse messe a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna per 400.000 euro che si stima potranno dare risposta alle domande di circa 300 famiglie. Il bando precedente, invece, che poteva contare anche sulle risorse nazionali, ammontava a 2.906.240 euro, dando la possibilità a 2271 famiglie di ottenere il contributo.

Al contempo il Tavolo territoriale lamenta la totale assenza di risorse nazionali per il ripristino di alloggi vuoti di edilizia residenziale pubblica; ripristino impossibile da sostenere con i soli proventi dei canoni sociali.

Inoltre, il Tavolo denuncia l’ingiustificato mancato utilizzo delle risorse messe a disposizione dall’Unione Europea per contrastare la povertà energetica tramite la riqualificazione del patrimonio in cui vivono le famiglie fragili. Le risorse già negoziate sono ferme da oltre un anno e ammontano a 1 miliardo e 300 milioni di euro, a fronte del bisogno denunciato dai Comuni che registrano una forte carenza di alloggi a canone sostenibile; difficoltà che riguarda non solo le famiglie considerate fragili, ma anche quelle di ceto medio e in arrivo nella nostra provincia per motivi di lavoro.

La neo presidente del Tavolo territoriale di concertazione delle Politiche Abitative della provincia di Reggio Emilia, Annalisa Rabitti, assessora alla Cura delle persone, con deleghe a politiche sociali, Sostegno alle famiglie, Politiche per la casa, Città senza barriere, Pari opportunità, ha commentato:

“Trovo molto grave che il governo abbia tagliato il fondo affitti, strumento che concorre in modo decisivo ad un tema tanto importante quale il contrasto alle povertà. Occorre infatti comprendere che il bando affitti risponde all’esigenza di dare sollievo alle famiglie con un reddito basso, tante famiglie che oggi faticano a sostenere il pagamento delle bollette o delle spese di prima necessità.

Un taglio verticale di questa portata, messo in atto dal governo centrale, minaccia la dignità stessa di molte persone, in particolare quelle fragili, private di un sostegno alla quotidianità capace di fare la differenza”.

 

 

 

















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