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A Reggio Emilia e in altri comuni della provincia i 25 piccoli ambasciatori di pace Saharawi

L’accoglienza, promossa dal progetto Jaima tenda 2024 e dell'associazione Jaima sahrawi di Reggio Emilia, è alla ventitreesima edizione

Si è aperta in questi giorni, con un incontro nella Sala del Tricolore di Reggio Emilia, la ventitreesima Accoglienza dei Piccoli ambasciatori e delle Piccole ambasciatrici di pace Sahrawi, organizzata dall’Associazione Jaima Sahrawi per Reggio Emilia e dalla Rappresentanza Sahrawi in Italia, insieme alla Rete Sahrawi per il progetto a livello nazionale, in stretta collaborazione con la Repubblica democratica araba dei Sahrawi e il ministero dello Sport e della Gioventù della Repubblica italiana.

Sono arrivati a Reggio Emilia 25 bambini e bambine Sahrawi, ospiti per le prime due settimane di famiglie dei comuni di Albinea, Scandiano, Novellara, Gualtieri e Rolo. Sono giorni durante i quali i piccoli ospiti conoscono da vicino la vita quotidiana di alcune famiglie italiane e a loro volta possono far conoscere la cultura sahrawi.

Successivamente, fin verso fine agosto, i Piccoli ambasciatori di pace saranno ospiti in gruppo presso altri comuni, parrocchie e associazioni a Cavriago, Fabbrico, Luzzara, Villa Sesso (Reggio Emilia) e Gombio (Castelnovo Monti), ma anche a Bologna, con l’associazione Elouali, e a Torino. Un gruppo, con l’associazione Un bambino per amico, trascorrerà un periodo al mare, a Cesenatico.

Il progetto di accoglienza racchiude aspetti educativi, culturali, sanitari, sportivi, di scambio e conoscenza reciproca, nella prospettiva del riconoscimento del popolo Sahrawi e della sua Repubblica in esilio al campo profughi presente in Algeria. Il popolo Sahrawi attende dal 1991 il referendum che sancisca la sua autodeterminazione.

All’incontro di benvenuto in Sala Tricolore hanno partecipato il sindaco di Reggio Emilia Marco Massari, l’assessora alle Politiche educative, Intercultura e Diritti umani del Comune di Reggio Emilia Marwa Mahmoud; la sindaca di Albinea Roberta Ibattici, il sindaco di Gualtieri Federico Carnevali; il vicesindaco di Rubiera Federico Massari; gli assessori e assessore Martina Zecchetti di Cavriago, Mirella Rossi di Albinea, Sabrina Picchi di Quattro Castella e Roberta Farioli di Scandiano; le consigliere comunali di Quattro Castella Serena Braglia e Luisa Colli.

All’incontro era presente anche Fatima Mahfud rappresentante del Fronte Polisario in Italia, insieme a  Mohamed Lebsir, accompagnatore della delegazione sahrawi.

In Sala del Tricolore, i bambini hanno ricevuto in omaggio una bandiera Tricolore e un kit sportivo donato dalla Fondazione per lo Sport.

Oltre alle diverse comunità impegnate, partecipano al progetto di Accoglienza la Fondazione E35 e l’Ausl Irccs di Reggio Emilia.

Dopo l’incontro di Reggio Emilia, ne sono previsti altri, nei diversi Comuni, per rinnovare gli intenti dei Patti di amicizia sottoscritti tra Reggio  Emilia e gli stessi Comuni reggiani con i Comuni della provincia di Smara al campo profughi a Tindouf in Algeria.

 

IL PATTO DI AMICIZIA TRA REGGIO EMILIA E IWYLAYA DI SMARA – Reggio Emilia è legata da un Patto di amicizia con la città di Wylaya di Smara, firmato nel 2000.

La relazione ha visto negli anni una vicinanza e solidarietà alla causa sahrawi, solidarietà che si è sempre espressa nell’accoglienza dei bambini a Reggio Emilia, ma anche nell’organizzazione di delegazioni sportive in occasione delle diverse edizioni dei Giochi internazionali del Tricolore, che ha visto un gruppo di 11 giovani atleti Sahrawi prendere parte all’edizione del 2023.

A febbraio 2021, il presidente del consiglio Comunale Matteo iori ha preso pare alla  missione nei campi Sahrawi, promossa dalla Rappresentanza per l’Italia della Repubblica Saharawi-Fronte Polisario e dall’associazione Rete Sahrawi odv; oltre che da Reggio Emilia la delegazione era composta da rappresentanti di altre Amministrazioni comunali e da alcune associazioni dell’Emilia-Romagna e della Toscana che hanno attivato progetti di cooperazione e solidarietà a sostegno del popolo Sahrawi.

















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