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Referendum lavoro, Cgil: a Modena raccolte 108.000 firme

“Un risultato che ci riempie di soddisfazione, frutto della mobilitazione di tante compagne e compagni, volontarie e volontari della Cgil che in questi 3 mesi hanno raccolto 108.000 firme a Modena e provincia”. Così Daniele Dieci segretario Cgil Modena commenta il risultato importante raggiunto nella nostra provincia in merito alla raccolta firme – 27.000 per ognuno dei 4 referendum Cgil – per il lavoro stabile, sicuro, dignitoso e tutelato.

Come noto, servono infatti 500.000 firme a livello nazionale per promuovere ognuno dei 4 referendum abrogativi, che dovrebbero tenersi nella primavera 2025, per abolire i licenziamenti illegittimi (Jobs Act), limitare i contratti a tempo determinato e migliorare la sicurezza negli appalti dove avviene la maggior parte degli incidenti sul lavoro.

“Oggi consegniamo alla Cgil di Roma oltre 30 scatoloni (foto) con i moduli della raccolta firme che, insieme a tutte le firme raccolte nel Paese, verranno poi depositati in Cassazione” spiega Daniela Bondi segretaria organizzativa Cgil Modena.

“Dal 25 Aprile, giorno simbolico di inizio della raccolta firme, abbiamo organizzato decine e decine di banchetti in occasione di eventi, feste, mercati, luoghi pubblici e anche presso le nostre sedi, oltre ovviamente alla piattaforma www.cgil.it/referendum per la firma on line – commenta la sindacalista Cgil – Abbiamo svolto centinaia di assemblee nei luoghi di lavoro per spiegare i referendum raccogliendo direttamente le firme o invitando a firmare on line o ai banchetti. I temi oggetto dei 4 referendum hanno riscosso molto interesse tra lavoratori, pensionati e cittadini modenesi perché la lotta contro la precarietà, i licenziamenti ingiusti, la sicurezza sul lavoro e in generale i diritti dei lavoratori, sono temi di attualità molto sentiti fra le famiglie”.

“Abbiamo messo in campo un importante sforzo organizzativo per la predisposizione di tutte le firme raccolte, per dividerle e sistemarle, in modo da consegnarle in Cassazione in maniera corretta e perché siano validamente recepite” conclude Bondi.

















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