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Lapam sul DL Salva Casa: “Ben vengano misure per fare chiarezza e superare incertezze normative”

«Ben vengano gli interventi che contribuiscono a fare chiarezza e a superare incertezze normative e burocratiche mai risolte, semplificando la gestione del patrimonio immobiliare privato e favorendone la manutenzione». Il Presidente di Lapam Confartigianato per il comparto Edilizia Claudio Boccaletti valuta con giudizio positivo il decreto legge approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei Ministri che introduce disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica.

Come noto, il decreto interviene solo nelle casistiche di minore gravità, incidendo sulle cosiddette lievi difformità: in particolare su quelle formali derivanti da incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto alla dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile, sulle difformità edilizie delle unità immobiliari, risultanti da interventi spesso stratificati nel tempo, realizzati dai proprietari dell’epoca in assenza di formale autorizzazione, sulle parziali difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi, a causa della disciplina della cosiddetta “doppia conformità”. Inoltre si introduce il regime di silenzio-assenso che va nella direzione della massima semplificazione: ciò significa che se l’Amministrazione non risponde nei tempi previsti l’istanza del cittadino è accettata.
«Il provvedimento – conclude Boccaletti – punta a definire un’adeguata regolamentazione delle situazioni di irregolarità formale, causate da una normativa farraginosa, che impediscono il pieno godimento dei beni immobili, bloccandone anche la valorizzazione economica. In questo modo, si potrà ridare slancio al mercato immobiliare, rimuovendo gli ostacoli che, pur non essendo rilevanti per gli interessi pubblici generali e per la sicurezza degli edifici e dei territori, rallentano la compravendita e impediscono la riqualificazione degli immobili. Si tratta di intervenire su situazioni che, oltre alle difficoltà di commercializzazione degli immobili, rendono spesso impossibile la riqualificazione, anche energetica, di interi edifici, come abbiamo riscontrato a proposito dei lavori di ristrutturazione sostenuti dagli ecobonus: le situazioni di lieve difformità nelle singole unità immobiliari (erroneamente definiti “piccoli abusi”) hanno spesso impedito o rallentato i lavori di riqualificazione energetica e per la messa in sicurezza di interi condomini».

 

















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