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Philip Morris, al via la seconda edizione della “Design the Sustainable Future of Manufacturing” con 178 partecipanti da 34 Paesi

La call for innovation rivolta a start-up, spinoff e aziende innovative ha l’obiettivo di trovare soluzioni e tecnologie applicabili al mondo industriale per aumentare la sostenibilità degli stabilimenti produttivi e dei luoghi di lavoro

Philip Morris Institute for Manufacturing Competences (IMC)

Dopo il lancio dello scorso marzo, sono state 178 le candidature ricevute per la seconda edizione di “Design the Sustainable Future of Manufacturing”, il contest per start-up, spinoff e aziende innovative lanciato dal Philip Morris Institute for Manufacturing Competences (IMC).

L’iniziativa è realizzata in partnership con Almacube, incubatore e hub innovativo dell’Università di Bologna e di Confindustria Emilia Area Centro, e ha l’obiettivo di trovare soluzioni e tecnologie innovative applicabili al mondo industriale, manifatturiero e dell’Industria 4.0 per aumentare la sostenibilità degli stabilimenti produttivi e dei luoghi di lavoro. Le realtà selezionate avranno l’opportunità di applicare il proprio progetto in collaborazione con il Gruppo Philip Morris.

Le quattro sfide proposte quest’anno hanno riguardato la ricerca di soluzioni innovative per rendere più sostenibile ed efficiente i siti produttivi in senso lato, dalla riduzione dei consumi energetici e idrici all’interno dei processi industriali al controllo qualità del prodotto finale, passando per l’efficienza e l’ottimizzazione dei servizi interni alle aziende e la formazione digitale dei lavoratori attraverso l’intelligenza artificiale e tecnologie di realtà aumentata e virtuale.

In particolare, le 178 candidature sono arrivate da 34 Paesi, rispetto ai 22 della precedente edizione. Il 34,8% proviene dall’Italia, il 52,8% dall’Europa, il 9% dal Regno Unito e la restante parte, il 3,4% dal resto del mondo.

Nelle prossime settimane le 21 realtà di maggior interesse passeranno alla fase di pitching davanti a una giuria di esperti composta da rappresentanti di Philip Morris e di Almacube che avrà il compito di selezionare i tre finalisti ammessi al programma di co-design, organizzato in stretta collaborazione con il personale dello stabilimento di Bologna. Al termine di questa fase, Philip Morris potrà decidere di finanziare una Proof of Concept, dunque di dare vita ed applicare uno dei progetti ai propri stabilimenti produttivi.

“Siamo orgogliosi di continuare a promuovere questo ambizioso progetto, che mira ad attrarre i migliori talenti imprenditoriali di tutto il mondo. Il numero di candidature ricevute quest’anno è cresciuto notevolmente rispetto alla prima edizione, a dimostrazione di quanto sia fondamentale per noi collaborare con le istituzioni, come la Regione, le università e le aziende, in un ecosistema in grado di creare quelle condizioni abilitanti per l’innovazione”. Così ha commentato Eleonora Santi, Direttrice Relazioni Esterne di Philip Morris Italia. “Il nostro impegno verso la cultura dell’innovazione, la sostenibilità e la valorizzazione delle competenze del futuro è concreto. Con questa iniziativa, avviata assieme al prezioso contributo di Almacube, vogliamo dare la possibilità a giovani realtà italiane e internazionali di misurarsi con le sfide che ci attendono sotto il profilo industriale e di proporre soluzioni creative e innovative in grado di fare la differenza nel percorso verso un futuro più sostenibile”.

“Il successo di questa iniziativa alimenta la crescita di un ecosistema di innovazione internazionale e abilita uno scambio culturale, oltre che tecnologico. Le risorse e l’esperienza di Philip Morris forniranno alle startup il supporto necessario per accelerare il loro sviluppo, mentre le idee fresche e rivoluzionarie delle startup apriranno nuovi orizzonti di crescita per l’azienda”, questo il commento di Francesco D’Onghia, responsabile dell’Open Innovation Unit di Almacube.

















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