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Suviana, Bonaccini: Continuiamo a collaborare attivamente ai soccorsi, ma presto vogliamo sapere cosa sia successo

E' intollerabile che si muoia così sul lavoro

“Questo non è il momento delle accuse ma delle lacrime e del dolore, del lavoro per curare i feriti e cercare di recuperare vivo, se possibile, qualcun altro dei dispersi. Ma presto vogliamo sapere cosa sia successo perché tutto ciò è intollerabile”.

Lo ha affermato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che si è recato nell’area della centrale di Suviana dove è avvenuta la tragedia, dopo aver partecipato al sit-in della Cisl davanti alla sede Enel di Bologna.

“Voglio inviare a nome della comunità regionale la solidarietà, le condoglianze, l’affetto ai familiari delle vittime e dei feriti”, ha detto Bonaccini, aggiungendo che “abbiamo messo la Protezione civile a disposizione dei Vigili del fuoco, mobilitato la sanità regionale e il 118”.

Con Bonaccini, oggi erano presenti la vicepresidente con delega alla Protezione civile, Irene Priolo, il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi, e l’assessore a Welfare e Montagna, Igor Taruffi.

Il presidente, che domani a Bologna parteciperà alla manifestazione indetta da Cgil e Uil, ha richiamato le parole del presidente Mattarella, “ancora una volta così vicino alla nostra comunità spesso ferita in questi anni. Ha detto che bisogna fare piena luce. Non voglio puntare il dito contro nessuno, saranno i magistrati, coloro che fanno le indagini a doverci dire che cosa è successo ma certamente nel 2024 non possiamo accettare che si muoia così sul lavoro”, ha concluso il presidente della Regione.

“Il nostro impegno è costante- ha aggiunto la vicepresidente Priolo-. L’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile ha subito messo a disposizione, oltre al personale tecnico, tre torri faro, dispositivi illuminazione portatili d’emergenza, tre tende per 88 posti complessivi, una tenda pneumatica e una cucina carrellata. Presenti sul posto anche 40 volontari di Protezione civile organizzati in sette squadre”.

Per quanto riguarda il supporto psicologico, sono cinque gli psicologi dell’Azienda sanitaria di Bologna che hanno già preso contatti con i familiari e, come da protocollo di emergenza regionale, è attivo un coordinamento delle attività locali. Entro oggi saranno avviati anche interventi di supporto psicologico per le persone ricoverate in ospedale e i loro familiari.

















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