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Studente sospeso al Barozzi di Modena, Cisl: “Brutto clima, la scuola non limiti libertà di espressione”

"La sospensione di uno studente è la spia del clima teso che si respira da tempo all’Ites Barozzi di Modena e che inquina i rapporti della dirigenza non solo con ragazzi e famiglie, ma anche con il personale docente e non docente".

Lo afferma la segretaria generale della Cisl Scuola Emilia Centrale Antonietta Cozzo, che interviene sul caso dello studente Damiano Cassaneli, di cui si parla in questi giorni sui media locali e nazionali.

«È una triste vicenda che, tra l’altro, adesso coinvolge pure un altro studente – osserva la sindacalista Cisl – Ci auguriamo che la solidarietà espressa a vari livelli dagli studenti, da una parte del corpo docente e da molte istituzioni contribuisca a ristabilire quel dialogo collaborativo e partecipativo indispensabile a risolvere i tanti problemi che in questo periodo storico devono affrontare non solo il Barozzi, ma tutte le scuole italiane. Basti pensare agli insegnanti e dirigenti scolastici aggrediti: oggi una professoressa è stata accoltellata da uno studente a Varese, la settimana scorsa due genitori hanno picchiato un preside a Taranto».

Per questo la Cisl Scuola si unisce al coro di richieste del ritiro della sospensione dello studente, il quale ha adempiuto al suo ruolo di rappresentante di tutti gli studenti.

«La sanzione non penalizza solo il singolo ragazzo, – sottolinea Cozzo – ma limita tutti gli altri nella libertà di esprimere pacificamente il proprio pensiero, compresa la facoltà di criticare modalità di organizzazione non condivise.

La scuola non deve creare situazioni di stress, le relazioni dovrebbero essere improntate alla collaborazione e ascolto di tutti gli attori. A volte, invece, aule e uffici sono attraversati da tensioni e conflitti, manca la consapevolezza che l’efficacia e qualità della didattica dipendono in buona misura dal clima che si respira nella scuola.

Creare un ambiente sereno dovrebbe essere una priorità assoluta per tutti», conclude la segretaria generale della Cisl Scuola.

Sul tema prende posizione anche la segreteria confederale della Cisl Emilia Centrale:

«Limitando la libertà di espressione degli studenti con provvedimenti disciplinari e sanzionatori, la scuola viene meno ai suoi compiti e sminuisce il suo ruolo.

Oltre a insegnare nozioni e materie curriculari, infatti – chiude la Cisl – la scuola deve essere il luogo in cui rafforzare nei ragazzi il senso civico e il pensiero critico».

 

















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