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Ospedale di Mirandola, la Chirurgia accelera: nel 2023 eseguiti 1.280 interventi, +12% sul 2022

È più che positivo il bilancio del 2023 per la Struttura complessa di Chirurgia dell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola.

Nell’anno da poco concluso lo staff medico e infermieristico guidato dal dottor Stefano Sassi ha eseguito 1.280 interventi, con un incremento del 12% rispetto ai precedenti 12 mesi, periodo che aveva a sua volta fatto registrare un consistente aumento sul 2021.

Si conferma dunque in crescita la Chirurgia mirandolese, anche grazie al consolidamento dell’organico, con la recente acquisizione di due specialisti: in particolare nel 2023 sono stati eseguiti 670 interventi chirurgici in regime ordinario e di day hospital, di cui 74 urgenze; 404 le operazioni in regime ambulatoriale al Santa Maria Bianca, a cui se ne aggiungono altre 206 effettuate sempre dallo staff mirandolese sfruttando la piattaforma chirurgica della Casa della Comunità di Castelfranco Emilia, per un totale di 610.

Altra attività di competenza della Chirurgia di Mirandola è il posizionamento di cateteri venosi, come i PICC (ad opera del personale infermieristico del Team accessi venosi) e i dispositivi denominati “port a cath”, per l’infusione di terapie endovenose come ad esempio quelle oncologiche.

Ed è proprio per agevolare questo tipo di interventi su pazienti oncologici che l’associazione AMO Nove Comuni ha donato alla Chirurgia un innovativo sistema che consente di individuare con precisione e senza il ricorso alle radiazioni ionizzanti gli accessi venosi. Ieri mattina la breve cerimonia di consegna, alla presenza della Presidente di AMO Nove Comuni Gabriella Tartarini, del dottor Giuseppe Licitra della Direzione medica del Santa Maria Bianca e del dottor Sassi, insieme a parte dello staff della Chirurgia.

“Siamo grati all’associazione per questa tecnologia donata – spiegano Sassi e Licitra –, che assicura un doppio vantaggio: da un lato agevola il lavoro dei professionisti, che sono guidati dal dispositivo nel posizionamento del catetere venoso, e dall’altro evita al paziente le radiazioni ionizzanti, necessarie nel sistema tradizionale. Una donazione importante, se si pensa che sono oltre 50 le applicazioni di questo tipo eseguite nel 2023 a Mirandola”.

 

















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