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Modena, via libera alla convenzione di Lepida fino al 2029

Si rinnova fino al 2029 la convenzione-quadro per il controllo analogo congiunto da parte dei soci di Lepida, la società consortile controllata dalla Regione Emilia-Romagna che realizza e gestisce la rete regionale a banda larga e alla quale è affidato anche il Data Center di Modena.

Tra i 440 soci, soprattutto enti locali, università e aziende sanitarie, c’è anche il Comune di Modena (un’azione dal valore nominale di mille euro, pari a 0,0014 per cento del capitale sociale) e il Consiglio comunale ha approvato giovedì 25 gennaio la nuova convenzione che aggiorna quella approvata nel 2019, in scadenza a fine mese, con particolare attenzione alla novità normative, come il nuovo codice degli appalti pubblici, confermando il modello dell’esercizio congiunto e coordinato dei poteri di indirizzo e controllo.
Nell’illustrate il provvedimento, l’assessora alla Città smart Ludovica Carla Ferrari ha sottolineato come il controllo analogo congiunto sia affidato al Comitato permanente di indirizzo e coordinamento con un vincolo, formalmente indicato anche nello statuto, di agire conformemente alle direttive impartite dai soci. Per l’area di Modena il rappresentante nel Cpi verrà individuato in un percorso coordinato dalla Provincia e verrà investito dei poteri rappresentativi mediante un mandato collettivo.
La convenzione è stata approvata con il voto di Pd, Sinistra per Modena, Europa Verde – Verdi e Movimento 5 stelle. Astenuti: Lega Modena, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Alternativa popolare, Gruppo indipendente per Modena.
La trasformazione di Lepida in società consortile avvenne in seguito all’incorporazione della società Cup2000 e la convenzione costituisce il presupposto per potersi avvalere dei servizi strumentali della società, quelli cioè resi direttamente a favore dei soci attraverso il regime “in house”.
Grazie al controllo congiunto si assegnano maggiori poteri in capo ai soci: indirizzi e obiettivi strategici al Cda e per lo sviluppo delle attività della società; piano industriale, meccanismi per il reperimento e l’utilizzo delle risorse e budget economico; piano degli investimenti finanziari e delle alienazioni/acquisizioni di beni immobili; modifiche dell’organigramma della società; programma di reclutamento del personale e di acquisizione di beni e servizi e affidamento dei lavori; criteri omogenei di remunerazione delle attività svolte a favore dei soci e listini dei servizi offerti dalla società.
La convenzione prevede inoltre un meccanismo di controllo esercitato dagli enti partecipanti nella loro totalità presso il Comitato di controllo analogo con metodo assembleare; ulteriori poteri di decisione e controllo assegnati ai singoli soci con riferimento ai servizi erogati a favore o per conto loro; una rappresentanza in comitato per area territoriale e per tipologia di soci; la possibilità di avvalersi dell’istruttoria tecnica della Regione in merito all’andamento della società e agli obiettivi fissati, mantenendo il “controllo analogo” nella titolarità congiunta dei soci; una ripartizione dei diritti di nomina degli amministratori riservati a ciascuna tipologia di soci (amministrazioni sanitarie, Regione ed Enti locali e altre pubbliche amministrazioni) con conseguente rappresentanza di ciascun comparto nel Cda; criteri di controllo sulla qualità, l’efficacia, l’efficienza e la congruità dei servizi e livelli di servizio.

















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