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Infezioni respiratorie, forte sinergia delle Aziende sanitarie

Le azioni per superare il picco influenzale e il ringraziamento ai professionisti

Sono diverse le azioni messe in campo durante le ultime settimane dall’Azienda USL di Modena, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e l’Ospedale di Sassuolo Spa per monitorare l’andamento delle epidemie di virus respiratori e garantire l’assistenza necessaria ai cittadini colpiti, soprattutto nella fase delle festività e in vista del picco dei contagi che sarà raggiunto, presumibilmente, in queste settimane. Il quadro generale risulta differente rispetto al 2022 quando i casi covid erano più diffusi ma a bassa sintomatologia e l’ondata epidemica influenzale aveva registrato un andamento più contenuto con il picco a fine gennaio.

Tutte le azioni definite dalle tre Aziende sanitarie modenesi sono possibili grazie all’impegno di tutti i professionisti che, specialmente in questi giorni di festa, hanno sempre garantito l’assistenza ai numerosi pazienti arrivati nei Pronto Soccorso o ricoverati negli ospedali e la disponibilità a integrare i turni, dato che purtroppo anche tra il personale sanitario si sono registrati casi di malattia legati soprattutto a virus respiratori.

“E’ doveroso – osservano i Direttori generali delle tre Aziende sanitarie – un ringraziamento a questi nostri professionisti, a partire da quelli impegnati nei PS, passando per tutte le strutture ospedaliere e territoriali della nostra Provincia: non si sono risparmiati, nonostante i giorni di turnover per le meritate ferie abbia coinciso con momenti di grande afflusso di pazienti. Ancora una volta la struttura sanitaria sta tenendo attraverso gli sforzi organizzativi messi in campo, l’integrazione sempre più forte tra i diversi contesti di cura, ma soprattutto grazie a coloro che quotidianamente prestano servizio nel nostro sistema per garantirne l’operatività.

Chiediamo ai cittadini di essere vicini alla sanità e ai suoi professionisti, di non manifestare comportamenti che possono rallentare le operazioni sanitarie e, ancora una volta di utilizzare le misure di prevenzione e protezione delle vie respiratorie (igiene delle mani e mascherina rimangono preziosi alleati contro la diffusione delle infezioni). Soprattutto quando si visitano persone fragili, è bene adottare tutti quei comportamenti responsabili necessari per ridurre la circolazione virale e alleggerire la pressione sugli ospedali”.

Queste le azioni principali messe in campo sinergicamente dalle aziende sanitarie e i dati sull’evoluzione degli accessi.     

  • E’ stato avviato il monitoraggio puntuale degli accessi nei Pronto Soccorsi e dello stato di occupazione dei posti letto: dalle analisi risulta che, pur all’aumentare degli accessi in PS, nelle strutture Ausl la percentuale dei pazienti per cui è stato ritenuto necessario un ricovero è in linea coi dati dell’anno precedente, pari al 12%, a dimostrazione di una buona capacità di filtro dei Pronto Soccorso. Anche i Pronto Soccorso gestiti dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena hanno dovuto far fronte a una crescita importante degli accessi, riuscendo comunque a fornire al cittadino risposte per ogni tipologia di codice colore assegnata in fase di triage.
  • Si è lavorato, attraverso i due CAU (Centri di Assistenza e Urgenza) attivati recentemente a Castelfranco Emilia e Finale Emilia, per la risposta ai bisogni episodici urgenti ma non gravi, con una quota di accessi che in passato sarebbero confluiti direttamente nei PS (dati nel comunicato Ausl inviato il 6 gennaio, ndr).
  • E’ stata attivata una cabina di regia interaziendale per il costante monitoraggio dei posti letto disponibili negli ospedali della Provincia, come avvenuto nelle precedenti stagioni di picco influenzale o durante la pandemia da covid. Sulla base dei dati sono stati predisposti posti letto internistici integrativi all’interno degli ospedali e in Osservazione breve intensiva, e sono state confermate le disponibilità di posti letto nelle strutture private accreditate. A ciò si è aggiunta la verifica in tempo reale dell’occupazione dei posti letto nelle strutture intermedie come Osco e Hospice e nelle strutture residenziali.
  • È stata garantita (anche durante l’attacco hacker con sistemi informatici e telefonici alternativi) la gestione dei percorsi di dimissione dagli ospedali da parte della Centrale Operativa Territoriale (COT), contribuendo alla pronta disponibilità dei posti letto.
  • E’ stato garantito il servizio di Assistenza domiciliare Infermieristica su tutto il territorio provinciale con una copertura H12, 7 giorni su 7, compresi dunque i festivi, con attivazione diretta dal Pronto Soccorso su casi specifici oltre che direttamente dai pazienti, famigliari e dal servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia medica). Le persone assistite attualmente dal servizio di Assistenza domiciliare Infermieristica sono circa 11mila.
  • La Centrale unica di Continuità Assistenziale, raggiungibile al numero 800 032032, ha garantito l’attività sui casi urgenti gestito fino a 900-1000 chiamate dei cittadini in una sola giornata, pur in presenza di alcune difficoltà tecniche.
  • Nel periodo compreso tra il 23 dicembre e il 1° gennaio sono stati un migliaio i bambini che sono ricorsi alle cure dell’Accettazione pediatrica del Policlinico di Modena, con picchi di oltre 120 bambini nei giorni festivi. Settantasei bambini (8% degli accessi all’Accettazione pediatrica) hanno avuto la necessità di ricovero determinando un ‘occupazione dei posti letti superiore al 180%, cui si è fatto fronte attivando letti supplementari predisposti in previsione dell’ondata epidemica e utilizzando tutti gli operatori sanitari a disposizione. Solo in rare occasioni, che si contano sulle dita di una mano, si è dovuti ricorrere al trasferimento di pazienti presso altri ospedali della provincia modenese. Nella maggior parte dei casi i bambini ricoverati erano affetti da insufficienza respiratoria causata da virus (in particolare virus influenzali, virus respiratorio sinciziale, coronavirus COVID-19) e che ha comportato la somministrazione di ossigeno ad alti flussi e in casi fortunatamente rari la necessità di ricovero in Terapia Intensiva Neonatale. Anche in queste condizioni di estrema difficoltà organizzativa è comunque regolarmente proseguita l’attività dell’Oncoematologia pediatrica e delle branche specialistiche pediatriche.
  •             Poco meno di un migliaio sono anche gli accessi registrati dal Pronto Soccorso Pediatrico del reparto di Pediatria e Neonatologia di Area Nord (Carpi e Mirandola) dell’Azienda USL di Modena.

L’andamento dell’epidemia

I casi di influenza e COVID-19 nella provincia di Modena sono in crescita: dal Sistema di sorveglianza integrata dei virus respiratori si rileva il passaggio da 19.15 casi ogni mille assistiti della 51esima settimana del 2023 a 21.44 casi della 52esima settimana, l’ultima dell’anno. Ci si avvicina al picco di diffusione dei virus respiratori che verosimilmente sarà nei prossimi giorni di gennaio.

Come ogni anno anche quest’anno l’incidenza più alta è nei bambini rispetto agli adulti in particolare nella fascia età 0-4 anni che ha visto nell’ultimo mese un incremento fortissimo dei casi che sono quasi quadruplicati. Il fenomeno trova diverse spiegazioni dato che spesso i bambini frequentano le comunità (asili, scuole), sono meno attenti alle misure igieniche come lavarsi le mani o soffiarsi il naso e perché in questa categoria la copertura vaccinale è molto bassa. La popolazione pediatrica è stata particolarmente colpita da virus respiratori che hanno causato malattie influenzali o simil influenzali con decorso che può essere anche lungo.

“L’influenza stagionale è una malattia comune durante i mesi più freddi – chiarisce Alessandra Fantuzzi del Servizio di Igiene pubblica Ausl – ma quest’anno si è verificato un aumento dei casi tardivo rispetto agli anni precedenti complice il clima caldo dell’autunno, e il picco è atteso per gennaio 2024. Per limitare la diffusione dell’influenza, è consigliabile adottare alcune precauzioni tra cui evitare, quando possibile, il contatto con persone sintomatiche che manifestano i comuni sintomi come febbre, tosse, naso che cola, mal di gola ecc, coprirsi la bocca e il naso sia utilizzando la mascherina quando si è malati che utilizzando correttamente i fazzoletti usa e getta e lavarsi le mani. Si ricorda che la vaccinazione antinfluenzale è il modo più efficace per proteggersi dall’influenza e che è ancora possibile consultare il proprio medico per ottenere il vaccino”.

Le attività dei medici sentinella a Modena sono fondamentali per monitorare l’andamento dell’influenza e delle infezioni simil-influenzali nella città. Attualmente, sono attivi 26 medici sentinella distribuiti su tutto il territorio che raccolgono tamponi e segnalano i casi di influenza e infezioni respiratorie simili all’influenza. I campioni di tamponi da pazienti con sintomi influenzali vengono inviati per l’analisi di laboratorio al fine di identificare il tipo di virus responsabile dell’infezione. Dai dati della sorveglianza virologica emerge che l’influenza di tipo A H1N1 è la forma virale maggiormente presente.

“Oltre all’influenza – prosegue Fantuzzi – la diffusione del COVID-19 continua ad essere seguita dai medici e, data la via di trasmissione del virus principalmente attraverso le goccioline di saliva rilasciate quando una persona infetta tossisce, starnutisce o parla, per limitarne la diffusione è consigliabile seguire le medesime misure valide per altri virus respiratori, come l’influenza, compresa la vaccinazione. È possibile effettuare l’anti Sars-Cov-2 a distanza di 6 mesi dall’infezione o dall’ultima somministrazione. Seguire queste misure precauzionali – conclude -consente di limitare la diffusione dei virus respiratori e proteggere la propria salute e quella degli altri”.

















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