Nel corso della seduta della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Modena del 27 dicembre, presieduta dal Presidente Gian Carlo Muzzarelli, รจ stato illustrato il lavoro che sta portando alla costituzione della rete provinciale oncologica ed ematologica e del Dipartimento oncologico ed emato-oncologico di Modena.
Un lavoro interaziendale, dunque condotto insieme da Azienda USL, Azienda Ospedaliero-Universitaria e Ospedale di Sassuolo SpA, iniziato esattamente un anno fa, quando la Regione Emilia-Romagna ha pubblicato la delibera che recepiva le indicazioni nazionali sul tema. A questa, sono seguite le linee di programmazione regionali che sottolineavano lโimportanza di costituire su tutto il territorio le reti oncologiche provinciali. Ed รจ nel solco di questi indirizzi che si รจ mossa la sanitร modenese, consolidando il sistema provinciale delle cure oncologiche, secondo alcuni principi generali, tra cui prossimitร delle cure, presa in carico globale con approccio multidisciplinare e multiprofessionale e appropriatezza e qualitร delle cure, che sono stati illustrati in CTSS dai tre Direttori sanitari, Romana Bacchi (Ausl), Ottavio Nicastro (AOU) e Silvio Di Tella (Sassuolo).
โLโistituzione della rete locale e del Dipartimento ha lโobiettivo di migliorare la capacitร di governo di tutto il sistema delle cure oncologiche, grazie alla funzione di coordinamento prevista sia a livello locale che regionaleโ ha spiegato la dottoressa Bacchi. Al coordinamento di rete locale partecipano una pluralitร di soggetti, tra cui le rappresentanze di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e il terzo settore, con le Associazioni dei pazienti.
Il progetto prevede lโistituzione di tre livelli operativi: nei centri di primo livello, come Osco e Case della Comunitร , verranno erogate prestazioni oncologiche di prossimitร ; i centri di secondo livello sono rappresentati dagli ospedali della rete provinciale, Carpi, Mirandola, Sassuolo, Vignola e Pavullo, in grado di assicurare prestazioni diagnostiche, terapeutiche e assistenziali di medio alta complessitร ; come centro di terzo livello il Policlinico di Modena garantisce la presa in cura dei pazienti a piรน alta complessitร in ragione di competenze specialistiche a interesse oncologico ed emato-oncologico, grazie a dotazione tecnologica e programmi di formazione continua e di ricerca.
โTra i contenuti chiave del progetto di costituzione della rete โ ha sottolineato il dottor Di Tella โ cโรจ lโindividuazione del contesto assistenziale piรน adatto a ciascuna situazione. Si sta infatti lavorando alla creazione di un modello di cura incentrato sulla persona, capace di assicurare la migliore assistenza nei diversi setting di cura, dallโospedale per acuti, alle case della comunitร , al domicilio stesso del cittadino. ร centrale garantire la continuitร tra ospedale e territorio e permettere lโequo accesso ai servizi sanitari di riferimentoโ.
โIl percorso che porterร , entro la fine di gennaio โ dichiara il dottor Nicastro โ, alla delibera di istituzione del Dipartimento e di individuazione dei componenti della rete locale, ha previsto a monte lโanalisi della situazione esistente, tra cui una ricognizione dei Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali giร attivi allโinterno delle aziende sanitarie. Dal punto di vista gestionale, il Dipartimento assicurerร il coordinamento dellโerogazione dei servizi su scala provinciale, valorizzando la complementarietร dei centri e garantendo un utilizzo ottimale delle strutture diagnostiche e terapeutiche, delle piattaforme tecnologiche, e la continuitร tra prestazioniโ.
โGrazie alle aziende sanitarie โ ha concluso il Presidente della CTSS Gian Carlo Muzzarelli โ per questo importante lavoro che si pone lโobiettivo di migliorare la gestione e lโerogazione dei servizi oncologici sul territorio: torneremo in CTSS per assicurare informazione sul tema ai Sindaci e a tutti gli attori coinvoltiโ.