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Unioni dei Comuni dell’Emilia-Romagna, boom di incremento dei servizi associati

Paolo Calvano (Copyright Regione Emilia-Romagna)

Dalla protezione civile alla gestione del personale fino ai servizi sociali, alla pianificazione urbanistica e alla polizia municipale. Sono varie le funzioni che i Comuni gestiscono insieme attraverso le Unioni, per consolidare l’erogazione dei servizi ai cittadini, un processo finanziato anche quest’anno dalla Regione con oltre 18 milioni di euro. Complessivamente nel triennio di programmazione 2021-2023 le risorse, regionali e statali, erogate dalla Regione alle Unioni attraverso il Piano di Riordino Territoriale sono state oltre 55,8 milioni, destinate alla gestione associata dei servizi.

Gli interventi hanno portato al rafforzamento delle capacità amministrative e organizzative delle Unioni, rafforzate a loro volta dalla sfida della gestione delle risorse messe a disposizione dal Pnrr e dai Fondi europei per la programmazione 2021-27.

“I risultati di questi tre anni ci danno ancora maggior forza per continuare nel percorso di revisione della governance locale, per rendere più efficienti i servizi erogati- afferma l’assessore regionale al Bilancio e al Riordino istituzionale, Paolo Calvano-. Così si permette ai Comuni più piccoli di accedere a opportunità che da soli non sarebbero stati in grado di cogliere e al territorio emiliano-romagnolo di organizzarsi tramite delle vere e proprie città diffuse”.

Proprio a tal fine la Giunta ha scelto di premiare con ulteriori 226.321 euro (oltre 28.000 euro ciascuna), le Unioni di Comuni che sono state in grado di consolidare in modo particolare le gestioni associate e di cogliere le molteplici opportunità che la Regione ha posto al servizio delle comunità locali.

“Le Unioni di Comuni in Emilia-Romagna- aggiunge l’assessore- sono un’opportunità di crescita per i territori e la dimostrazione che si può rendere più performante un ente locale senza rinunciare alla propria identità. Un modello di governance multilivello che garantisce il cambio di passo necessario per l’offerta di servizi innovativi alla cittadinanza. Grazie alle Unioni di Comuni abbiamo uno sviluppo territoriale, economico e sociale più equo e inclusivo”.

Nel Programma di riordino territoriale triennale 2024-26 si punterà, tra i diversi aspetti, anche sulla messa in condivisione di servizi legati alla trasformazione digitale, al governo e gestione del territorio, ai lavori pubblici e interventi di risparmio energetico.

















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