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Space economy: 2,6 milioni di euro a sostegno di nove aziende emiliano-romagnole

Vincenzo Colla (Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.C.G. – Autore: Ballardini Pietro)

Nelle stelle si potranno sviluppare e testare materiali schermanti contro le radiazioni cosmiche che potranno poi vedere ulteriori applicazioni nel campo della radioprotezione e della terapia contro il cancro. E in assenza di gravità, servizi di monitoraggio a distanza e in tempo reale della salute degli astronauti da utilizzare poi su larga scala per i pazienti sulla terra.

Ancora, lo sviluppo di un dispositivo di presidio medico da utilizzare nel trasposto con elisoccorso di pazienti traumatizzati, che potrebbe aprire la strada a droni specializzati in soccorso nei futuri scenari di Smart City. E inoltre, un sistema di controllo di volo per velivoli a decollo verticale, che migliorerà notevolmente la sicurezza umana nelle applicazioni pericolose (incendi, terremoti alluvioni e aree con radiazioni nucleari) in cui sono attualmente in uso elicotteri con equipaggio.

Sono alcuni degli obiettivi delle nove attività progettuali (su 10 presentate), sia in ambito spaziale che aeronautico, approvate e finanziate dalla Regione Emilia-Romagna con 2,6 milioni di euro a grandi imprese e Pmi emiliano-romagnole che hanno risposto al “bando per progetti di ricerca nell’ambito dell’aerospace economy e della progettazione di infrastrutture critiche”.

Progetti che porteranno investimenti complessivi per 6,7 milioni di euro e che si rivolgono prioritariamente ai settori dell’aerospazio e della progettazione di infrastrutture critiche ma, allo stesso tempo, prevedono applicazioni e ricadute “terrestri” su vasta scala. Tant’è che ciascuna delle attività è realizzata in collaborazione con strutture di ricerca accreditate, dalle Università ai Tecnopoli fino alla Rete alta tecnologia dell’Emilia-Romagna.

La maggior parte dei progetti approvati riguarda la vera e propria economia spaziale: dalla miniaturizzazione dei satelliti allo sviluppo di materiali e prodotti destinati allo spazio. E poi le tecnologie prettamente aerospaziali, ovvero l’utilizzo delle sperimentazioni in ambiente a gravità zero, per sviluppare tecnologie poi adattabili anche sulla terra. Le altre proposte hanno puntato all’innovazione nella progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture critiche dalla simulazione e controllo real-time e adattivo revamping delle infrastrutture critiche fino al monitoraggio satellitare e aereo.

“Con questa misura la Regione intende sostenere progetti di ricerca e sviluppo sperimentale in grado di interpretare al meglio anche le sfide negli ambiti tecnologici dell’aerospace economy, dell’innovazione nella progettazione, della realizzazione e gestione di infrastrutture critiche– ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla-. Questo attraverso il coinvolgimento della rete regionale Alta tecnologia e dei centri per l’innovazione accreditati. L’obiettivo è quello di rafforzare l’offerta di ricerca, coinvolgendo nuovi ricercatori e favorendo la qualificazione delle filiere produttive regionali, attraverso un’elevata capacità brevettuale, lo sviluppo di tecnologie di frontiera, l’implementazione di soluzioni innovative e l’impatto sociale e occupazionale nei territori”.

Inoltre, ha aggiunto l’assessore Colla, “finanziando questi progetti diamo concretezza sul territorio a scelte strategiche sul settore della space economy, fatta anche di una fitta rete di relazioni e collaborazioni internazionali che abbiamo realizzato negli ultimi anni. Dalla recente missione in Giappone e a Washington fino a quella a Houston, cuore mondiale dell’economia aerospaziale, insieme a Università, cluster e imprese dell’Emilia-Romagna”.

Proprio nella missione in Texas, fortemente voluta dalla Regione, si sono avviate collaborazioni in un settore fortemente strategico e dove è stata definita la partecipazione di quattro aziende regionali – Barilla, Dallara automobili, Tecnogym e Gvm Care & Research – alla prima stazione orbitante privata, alla cui realizzazione è impegnata la società statunitense Axiom Space con la collaborazione scientifica della Nasa.

Alcuni progetti, sia in ambito spazio che in ambito aeronautico, hanno una significativa valenza ambientale. Tra questi quello che punta a creare un’unità di produzione di “combustibili rinnovabili” utilizzando idrogeno generato da energia pulita e due il cui obiettivo è accelerare la transizione verso un’esplorazione spaziale più accessibile, economica e sostenibile attraverso l’innovazione nelle tecnologie di propulsione elettrica e di trasporto per piccoli satelliti. E, ancora, il progetto che si occuperà di definire un nuovo sistema di monitoraggio e di controllo di dispositivi di segnalamento luminoso aeroportuale per una maggiore sostenibilità ambientale ed efficientamento operativo.

















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