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Affrontare la carenza di talenti: convegno nazionale degli ITS Meccatronici a Modena

Visita agli stabilimenti della Ferrari

Imprese, istituzioni, Università, scuola. La sinergia tra queste realtà è la grande forza degli ITS. Lo ha ribadito il convegno nazionale RIM (Rete ITS Meccatronici) in svolgimento a Modena grazie all’organizzazione di ITS Maker. Affrontare la carenza di talenti: questo il tema che è stato messo al centro dei lavori parlando di demografia, nuove competenze, sostenibilità e confrontandosi con le imprese, grazie anche alle testimonianze della Ferrari e di Bucher Hydraulics.

Il Sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli, ha fatto gli onori di casa, sottolineando l’importanza strategica del sistema ITS, come volano per la crescita del territorio: «Gli ITS sono flessibili e mettono le imprese nelle condizioni di cogliere la transizione necessaria». Il coordinatore di Asvis, l’ex Ministro Enrico Giovannini, ha aggiunto: «Il nome ITS non significa soltanto Istituti Tecnologici Superiori, ma innovazione, tecnologia e sostenibilità ovvero i tre driver fondamentali per lo sviluppo sostenibile. Vogliamo che i giovani, i ragazzi e anche e soprattutto le ragazze, non solo diventino degli ottimi dipendenti ma accrescano la voglia di intraprendere: le energie dei giovani sono indispensabili per il nostro Paese». Il demografo Alessandro Rosina ha presentato i preoccupanti numeri della denatalità in Italia e ha sottolineato come siano decisive politiche adeguate: «Occorre invertire la tendenza, perché già oggi i 30enni sono un terzo di meno dei 50enni e i bambini un terzo dei trentenni, se le cose proseguono così non avremo modo di reagire e di essere competitivi. Politiche a favore delle famiglie e per una retribuzione adeguata dei giovani, oltre alla gestione del fenomeno migratorio, sono indispensabili per dare un futuro al Paese». L’assessore regionale Vincenzo Colla ha messo in luce come sia necessario «far parlare domanda e offerta e far sì che ragazze e ragazzi incrocino un lavoro dignitoso e di qualità e al tempo stesso occorre fare una operazione verità circa l’orientamento: dobbiamo dire di quali competenze realmente le imprese hanno bisogno per dare una prospettiva ai nostri giovani. Come Regione stiamo investendo in corsi, che sono passati da 20 a 57 in pochi anni, e nei laboratori. Inoltre stiamo facendo sì che i giovani vadano all’estero nella fase di studio, perché poi tornino e restino in Italia».

Per finire i pareri degli ITS, dei veri protagonisti del convegno: «Stiamo crescendo molto, ma questo è il momento delle scelte per fare il salto di qualità – sostiene Ormes Corradini, presidente ITS Maker -, come Maker arriveremo entro l’anno prossimo a quota 20 corsi e mille ragazze e ragazzi all’anno: un impegno grande per dare opportunità alle famiglie». Raffaele Crippa, coordinatore della rete RIM, mette l’accento su una conoscenza del sistema ITS da aumentare: «Ancora troppo poche ragazze e pochi ragazzi vengono a conoscenza dei nostri corsi, è necessario anche un cambiamento di carattere culturale. Ma è da iniziative come queste che il cambiamento si origina». Infine Guido Torrielli, presidente dell’associazione nazionale ITS Italy, sui fondi del PNRR: «Siamo arrivati all’ultimo metro, abbiamo tutto pronto per arrivare al raddoppio del numero degli iscritti a 40mila entro il 2026, ma ci manca ancora sapere come possiamo spendere i finanziamenti, ovvero manca l’operatività. E’ questo quello che chiediamo ora a chi deve decidere».

Nel pomeriggio visita alla Ferrari, una delle imprese socie di ITS Maker: un appuntamento particolarmente gradito da tutti gli ospiti. Oggi, infine, il convegno si chiuderà a Fornovo con un’altra visita, questa volta alla Dallara.

















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