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Inaugura sabato 22 aprile il nuovo Parco Archeologico di Campo Pianelli

E’ fissata per il 22 aprile l’inaugurazione del nuovo Parco archeologico di Campo Pianelli, l’area più importante dell’Appennino reggiano, e una delle più importanti della provincia di Reggio, per quanto riguarda l’età del Bronzo.

La giornata inaugurale prevede un momento iniziale al Centro Laudato Sì alla Pietra di Bismantova (dalle ore 9.15), per illustrare le caratteristiche del Parco archeologico. Interverranno tra gli altri il Sindaco Enrico Bini, l’Assessore all’ambiente Chiara Borghi, l’archeologo Iames Tirabassi e Francesco Garbasi di Archeovea. Una volta conclusi gli interventi al Centro Laudato Sì, ci si trasferirà nell’area di Campo Pianelli per l’inaugurazione vera e propria: da piazzale Dante alla Pietra di Bismantova partirà una camminata di circa 40 minuti fino al Parco archeologico (si consigliano abiti comodi e scarpe da escursione). In alternativa sarà possibile parcheggiare l’auto in piazzale Vittime di Roncroffio nel centro di Castelnovo, per poi salire a piedi lungo via Comici fino a Casa Pattino, arrivando in circa 20 minuti al Parco archeologico. Per chi avesse difficoltà che non gli consentano di sostenere la camminata, sarà messo a disposizione un servizio di accompagnamento fino a Casa Pattino, che è a pochi metri di distanza dal Parco archeologico.
Nel pomeriggio, alle ore 15 si terrà una dimostrazione delle tecniche antiche di lavorazione e decorazione dei metalli a cura dell’orafo Gianmaria Donini (al Centro Laudato Sì) e alle ore 16.30 un’escursione guidata al Parco Archeologico (prenotazione obbligatoria a archeotrekking@archeovea.it, 340 1939057). Poi, dopo la giornata inaugurale, le escursioni saranno prenotabili ogni weekend: info alla pagina facebook Archeotrekking Pietra di Bismantova.

“Il Parco – spiega l’Assessore Chiara Borghi – consente ai visitatori di immergersi nel passato e comprendere cosa venne scoperto in questo luogo a partire dagli scavi di Gaetano Chierici, e poi attraverso le campagne più organiche sviluppate a partire dal 1973. È possibile vedere ricostruzioni delle sepolture, dei corredi funebri e della pira per l’incinerazione, ma da parte di Archeovea è stata anche realizzata un’applicazione che consente di vedere, con la realtà aumentata, com’era la zona nell’epoca del bronzo finale”.

Il Parco archeologico è un intervento realizzato dal Comune di Castelnovo Monti, che si è avvalso della consulenza di Tirabassi che per i Civici Musei di Reggio qui ha condotto diverse campagne di scavi, a partire dagli anni ‘70. Collaborano gli stessi Musei, con la responsabile delle collezioni Giada Pellegrini che parteciperà all’inaugurazione. L’intervento di realizzazione del Parco ha ottenuto il benestare della Soprintendenza di Bologna, e vi hanno lavorato l’impresa De Angeli di Castelnovo specializzata in restauro di edifici storici, e lo scultore Dario Tazzioli, esperto nel realizzare opere come le tombe ricostruite, utilizzando gli strumenti che c’erano a disposizione nel periodo a cui fanno riferimento, e in questo caso si è cimentato nella creazione e uso di martelli e scalpelli che furono usati dagli artigiani dell’Età del Bronzo. Le repliche di alcuni vasi funerari sono state invece realizzate dagli studenti dell’Istituto comprensivo Bismantova insieme all’insegnante di arte Marisa Grimelli.

A gestire il Parco Archeologico è la società ArcheoVea, che da alcuni mesi compie già visite guidate sul sito. Spiega Francesco Garbasi: “Tramite queste visite è possibile scoprire le principali bellezze storico-naturalistiche della Pietra di Bismantova in compagnia di guide specializzate, grazie a diversi percorsi adatti ad ogni tipo di pubblico. Durante le visite è prevista la visita alla ricostruzione di una parte della necropoli di Campo Pianelli, dove è possibile vedere la riproduzione di alcuni dei principali corredi rinvenuti nell’area dal 1800 a oggi. Un viaggio affascinante attraverso la natura e la storia dell’uomo, in un paesaggio che, dai piedi fino alla suggestiva sommità della Pietra, sa colpire e meravigliare lo sguardo di chi arriva al Parco archeologico”.

















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