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Casa del Custode Formigine: la progettazione parte dagli adolescenti

Insieme ai ragazzi del GET, un nuovo appuntamento per pensare al futuro dello spazio

Per la comunità formiginese, che ha fatto della partecipazione attiva e del coinvolgimento dei cittadini la propria vocazione, le occasioni di confronto e di progettazione sono momenti preziosi di crescita. Condividerle con le associazioni giovanili, i gruppi informali e i Gruppi Educativi Territoriali per far rivivere uno spazio di prossima ristrutturazione assume un valore ancora più grande.

In questa direzione si inserisce l’incontro in programma venerdì 21 aprile al parco della Resistenza per riflettere con i ragazzi del GET sul futuro della Casa del Custode. L’evento è solo uno degli appuntamenti organizzati con i giovani del territorio per parlare di come trasformare lo spazio: un percorso iniziato lo scorso anno che coinvolge i ragazzi dai 12 ai 19 anni e che culminerà con il recupero della struttura, previsto nei prossimi mesi e finanziato dai fondi del PNRR.

L’ex Casa del Custode, infatti, inserita all’interno del contesto del parco storico di Villa Gandini e adiacente allo spazio di Coworking Hub in Villa e alle biblioteche, già luoghi di incontro per ragazzi e studenti, è stata recentemente destinata dal Comune di Formigine a diventare la sede di un nuovo centro dove gli adolescenti del territorio potranno trovare spazi liberi e destrutturati in cui incontrarsi per giocare e stare insieme. In questa prima fase, l’amministrazione comunale ha deciso di aprirsi all’ascolto per rendere i ragazzi che frequentano gli spazi pubblici i protagonisti, per poi orientare le scelte progettuali sulla base delle richieste e necessità aggregative da loro evidenziate.

“Per una comunità che voglia davvero guardare al futuro – dichiara l’Assessore alle Politiche giovanili Simona Sarracino – è fondamentale dare voce ai giovani e non dimenticare di lavorare al loro fianco per un obiettivo comune. Il successo di qualsiasi programmazione pensata per i ragazzi dipende proprio dalla misura in cui essi partecipano alle attività, e ciò è proporzionale al livello di coinvolgimento anche nelle prime fasi di progettazione. Questo percorso rappresenta per noi il giusto modo di intendere il rapporto giovani / istituzione, che parte dall’ascolto delle nuove generazioni nelle politiche e negli interventi; valorizzandone le competenze in diversi ambiti operativi. A loro verrà chiesto, in questo caso, di immaginare come l’ex Casa del Custode possa trasformarsi, le attività che potrebbe ospitare, le funzioni che potrebbe avere. Sarà questo il nostro punto di partenza per costruire il nuovo volto di una struttura che diventerà un importantissimo punto di aggregazione situato in un’area così frequentata e così cara a tutta la comunità formiginese come il parco della Resistenza”.
















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