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Modena città interculturale, in tremila ai corsi

Quante sono le lingue del mondo e quante quelle che si parlano a Modena. Nella nostra città vivono persone provenienti da ogni continente, i loro bambini sono spesso nati in Italia: a scuola e con gli amici utilizzano la lingua italiana. Ma parlano anche cinese, francese, ucraino, rumeno, turco, filippino e non solo. In città si stima siano decine le lingue parlate. La lingua serve a comunicare e al tempo stesso è patrimonio e veicolo di cultura e tradizioni, quindi, può essere luogo privilegiato d’incontro e di scambio per una comunità interculturale.

“Mamma, quante lingue!” è il pomeriggio in programma alla Biblioteca Delfini di corso Canalgrande nel pomeriggio dell’1 aprile. In quell’occasione si scoprirà la bellezza dei suoni della lingua araba con un’attività, rivolta a bambini dai 4 agli 8 anni, alle ore 16 con replica alle 17, che prevede lettura e laboratorio a cura di bibliotecarie e volontarie madrelingua. Si accede su prenotazione (tel. 059 2032940) ed è già possibile iscriversi.

A seguire, alle 18, si svolgerà un incontro, a ingresso libero, sulla promozione della lingua e dell’approccio interculturale, intitolato “Da che lingua vieni? Modena Città Interculturale dialoga con Adel Jabbar, Giusy Diquattro, Gianluca Gabrielli”, conduce Eleonora Costantini.
Adel Jabbar, Giusy Diquattro, Gianluca Gabrielli sono autori del saggio “Paesaggi interculturali nella terra di mezzo. Esperienze per una società plurale” (Kanaga Edizioni, 2022) che presenteranno già nella mattinata di sabato 1 aprile alla Casa delle Culture di via Wiligelmo 80. La presentazione del volume, in programma alle ore 10.30, è occasione per un dialogo intorno al valore della lingua madre.

Le iniziative si svolgono nell’ambito del programma Modena Città Interculturale, dopo la firma, avvenuta nei giorni scorsi, dell’Accordo e del Protocollo d’intesa per promozione della lingua, sottoscritto da Comune di Modena, Cpia 1, Arcidiocesi e associazioni di volontariato attive in città.

Protocollo d’intesa tra Comune, Cpia, Arcidiocesi e associazioni di volontariato per l’integrazione dei percorsi formativi per persone straniere

A Modena sono quasi 3mila i cittadini stranieri che, suddivisi in circa 280 gruppi, nell’anno scolastico 2021/2022 hanno frequentato i corsi di italiano L2 del Centro provinciale per l’istruzione adulti di Modena. L’anno precedente furono 2.637 e quello prima 3.745. I corsi sono rivolti a persone adulte straniere con la necessità di conseguire un titolo di studio o di acquisire competenze linguistiche in italiano.

A questi corsi si aggiungono molteplici proposte formative offerte a titolo volontario da numerose associazioni e realtà attive a livello locale nell’insegnamento della lingua italiana. In alcuni casi si tratta di corsi, in altri di lezioni frontali singole o a piccoli gruppi. Molte proposte sono rivolte a adulti, altre a ragazzi delle scuole superiori o a bambini di primarie e medie; altre ancore agli utenti dei progetti delle cooperative che li sostengono oppure riservate a donne sole o con bambini piccoli. La flessibilità è un aspetto molto importante per talune persone, come le mamme con figli piccoli che non sempre riescono a frequentare assiduamente il Cpia, mentre spesso le organizzazioni di volontariato offrono un servizio di baby sitter. Per altre persone frequentare presso un’associazione può essere più facile che avvicinarsi all’istituzione scolastica.

Il “Protocollo di intesa per lo svolgimento dei percorsi di italiano L2 integrati” tra gli assessorati alle Politiche sociali e all’Istruzione, il Cpia 1 e le organizzazioni che si occupano dell’insegnamento dell’italiano nasce per integrare l’offerta formativa. L’obiettivo è arrivare a percorsi che integrano la formazione proposta dal Cpia con quella non formale offerta da Caritas diocesana modenese, associazioni Casa delle donne, Casa della Saggezza, Tefa Colombia, Officina Progetto Windsor.

In particolare, le parti si impegnano ad offrire la possibilità di frequentare una parte del percorso formativo all’interno del Cpia e il rimanente 50 per cento come attività non formale proposta dalle associazioni.

Il Protocollo d’intesa è conseguente all’Accordo per la promozione della lingua come strumento interculturale tra i soggetti attivi nell’insegnamento volontario dell’italiano e nella promozione delle lingue madri, siglato dalle assessore alle Politiche sociali Roberta Pinelli e all’Istruzione Grazia Baracchi per il Comune di Modena, dal vescovo dell’Arcidiocesi Modena – Nonantola don Erio Castellucci, dalla dirigente scolastica del Cpia1 Viviana Giacomini e dai rappresentanti di diverse associazioni attive in città nella promozione della lingua.

L’accordo è promosso anche da Casa delle Culture, Crid Centro di Ricerca Interdipartimentale sulle Discriminazioni Unimore, Arci Milinda, Officina Windsor Park, Caritas-Rete Scuole Penny Wirton e dalle associazioni Città&Scuola, Porta Aperta, Casa delle Donne contro la violenza, Moschea di via Suore, Casa della Saggezza Misericordia e Convivenza, Tefa Colombia, Nuova Generazione APS. Ed è aperto all’adesione di ulteriori associazioni impegnate sul tema.

I due documenti costituiscono un ulteriore passo avanti per Modena Città Interculturale. Dal 2019, con l’adesione al Network delle Città Interculturali del Consiglio d’Europa, il Comune di Modena ha avviato infatti un percorso per rendere l’intercultura un asse strategico e trasversale nelle politiche dell’amministrazione. In quest’ambito ha preso avvio il lavoro sulla lingua promosso insieme ai soggetti attivi in città nell’insegnamento volontario dell’italiano e nella promozione delle lingue madri. Per le persone con diversi background geoculturali che vivono in Italia, l’apprendimento dell’italiano costituisce un passaggio essenziale per l’inserimento nel tessuto sociale e per la costruzione di una società interculturale impegnata a riconoscere le istanze di tutti.
















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