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In Emilia Romagna cresce ancora l’occupazione

La ripresa dell’occupazione, dopo la fase negativa dovuta alla pandemia, è stata sempre più evidente, proseguendo nel terzo trimestre 2022, come attesta uno studio di Unioncamere Emilia-Romagna che, attraverso il Registro delle imprese, ha elaborato i dati Inps relativi agli addetti delle localizzazioni di impresa.

A fine settembre 2022, la crescita ha portato al numero di 1.743.494 occupati ovvero 71.767 in più (+4,3 per cento) rispetto allo stesso trimestre del 2021.

Nello stesso periodo, a livello nazionale, l’andamento positivo degli addetti è risultato lievemente più marcato (+4,6 per cento).

In particolare, considerando il Nord Italia, emerge come gli addetti emiliano-romagnoli abbiano avuto un incremento leggermente più lento di quello registrato in Lombardia (+4,8 per cento), ma più rapido di quello messo a segno in Piemonte (+3,7 per cento) e in Veneto (+3,4 per cento) rispetto allo stesso trimestre del 2021.

Dipendenti e indipendenti

Nel trimestre in esame il risultato complessivo è stato determinato dai dipendenti che sono saliti a 1.429.838 unità, con un ulteriore deciso incremento di 77.343 addetti (+5,7 per cento) rispetto allo stesso periodo del 2021.

Al contrario, dopo essere ripresa dal terzo trimestre 2019, la lunga tendenza negativa degli addetti indipendenti li ha ridotti nel trimestre in esame a 313.656 con una diminuzione di 5.576 unità (-1,7 per cento).

I macrosettori

La crescita dell’occupazione non è stata omogenea. Il dato trimestrale tendenziale regionale è stato determinato dal settore dei servizi, dove gli addetti sono saliti a quota 1.031.473 con un forte recupero di 48.077 unità (+4,9 per cento) rispetto allo stesso trimestre del 2021.

Nell’insieme del commercio gli addetti sono arrivati al numero di 284.066 con un incremento di 5.971 unità (-2,2 per cento): a determinare il trend, il commercio al dettaglio (+6.324 addetti +4,5 per cento), mentre si è registrata una contrazione nell’ingrosso (-335 addetti -0,3 per cento).

 

Dove c’è aumento

L’incremento nei servizi è derivato da quello degli addetti dell’insieme degli altri servizi diversi dal commercio, che si sono portati a quota 750.126, che costituisce il nuovo massimo mai rilevato, con un ulteriore balzo di 42.106 unità (+5,9 per cento).

In quest’ambito il recupero è stato determinato innanzitutto dal boom dell’occupazione nei servizi di alloggio e ristorazione (+14.598 addetti, pari a +9,3 per cento), frutto probabilmente di una ripresa a pieno del turismo nei mesi estivi. L’andamento positivo ha interessato sia i servizi di alloggio (+3.393 addetti, +10,0 per cento), che ristorazione (+11.205 unità, +9,1 per cento).

Il secondo contributo è giunto dall’aggregato del noleggio, delle agenzie di viaggio e dei servizi di supporto alle imprese che sono saliti di 7.132 unità (+5,0 per cento), grazie al forte incremento degli addetti nelle attività di ricerca, selezione, fornitura di personale ovvero del lavoro interinale (+7.654 addetti, +14,3 per cento), funzioni d’ufficio e di supporto alle imprese  (+2.934 addetti, +15,0 per cento), nonostante il calo (-4.200 unità, -7,3 per cento) nei servizi per edifici e paesaggio (pulizie e giardinaggio) non più sostenuti dalle esigenze di sanificazione imposte dalla pandemia.

Il più rapido incremento degli addetti si è avuto nelle attività immobiliari (+5.553 unità, +25,2 per cento) che hanno beneficiato del sostegno fornito al settore delle costruzioni. Ancora l’occupazione è aumentata decisamente nelle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (+3.530 unità, +13,7 per cento). Ad attestare la piena ripresa dell’attività post pandemia, sono in particolare proprio il settore sport&entertainment (+2.775 addetti, +16,2 per cento) e attività biblioteche, archivi, musei ed altre attività culturali (+747 addetti, +63,1 per cento).

Crescono anche gli occupati nei servizi di informazione e comunicazione (+2.470 addetti, +5,6 per cento), trainati dagli addetti operanti nella produzione di software, consulenza informatica e attività connesse (+1.677 addetti, +6,9 per cento). Ugualmente sono aumentati, ma ben più lentamente, gli addetti nella sanità e assistenza sociale (+2.332 unità, +3,9 per cento).

Nel trimestre in esame, anche la consistenza degli addetti dell’industria ha avuto un incremento (+12.305 unità, +2,6 per cento) grazie al quale sono saliti a quota 488.480.

I contributi più ampi alla crescita dell’occupazione manifatturiera sono venuti dall’aumento degli addetti nella fabbricazione di macchinari e apparecchiature (+3.759 unità, +3,8 per cento) e di prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature (+3.406 unità, +4,4 per cento).

Significativi i numeri delle attività di riparazione, manutenzione ed installazione di macchine e apparecchiature (+1.218 unità, +7,2 per cento), e nella fabbricazione di altri mezzi di trasporto (+410 addetti, +7,7 per cento).

Anche nell’industria alimentare l’incremento è stato sostanziale (+2.090 unità, +3,6 per cento).

Nel settore delle costruzioni l’incremento tra luglio e settembre 2022 (+4,8 per cento, +6.324 unità) ha portato il numero degli addetti fino quota 138.104 il nuovo livello massimo rilevato da quando sono disponibili i dati Inps attraverso il Registro delle imprese.

 

E dove no

Solo in un quarto delle sezioni di attività economica della manifattura si è avuta una riduzione degli addetti. La perdita più ampia nelle confezioni (-1.211 addetti, -6,3 per cento), a cui si è aggiunta una flessione nel tessile, controbilanciata da un recupero nella pelletteria. Altre riduzioni hanno interessato le imprese attive nella fabbricazione di carta e di prodotti di carta, derivati dalla raffinazione, nella stampa e riproduzione di supporti registrati (-149 addetti, -2,2 per cento) e nella fabbricazione di autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (-232 addetti, -1,2 per cento).

 

Il caso agricoltura

L’occupazione in agricoltura è caratterizzata da forti oscillazioni stagionali che vanno da un minimo nel primo trimestre a un massimo nel terzo trimestre e la rilevazione ha risentito in passato di comunicazioni non complete. Nel terzo trimestre 2022 è salita a quota 81.926 con un incremento tendenziale di 5.052 unità (+6,6 per cento) rispetto a dodici mesi prima.

 

















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