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Alla Casa del Volontariato di Carpi una palestra per allenare alla felicità e costruire una comunità migliore

Si chiamano Campo della Gentilezza – per seminarla e farla germogliare – e Temperino della Gratitudine – per affilarla: sono le due nuove installazioni legate a Museo della Felicità, inaugurate ieri alla Casa del Volontariato di Carpi durante la Festa degli Auguri alla quale, oltre a volontari delle associazioni e membri del Consiglio direttivo, hanno partecipato il Presidente della Fondazione CR Carpi Mauro Ascari, l’Assessora ai Servizi sociali del Comune di Carpi Tamara Calzolari, il Vicario generale della Diocesi di Carpi, Mons. Ermenegildo Manicardi, la Direttrice del Distretto sanitario di Carpi dell’Azienda USL di Modena, Stefania Ascari.

La Fondazione Casa del Volontariato (ente finalizzato al sociale della Fondazione CR Carpi) ha da tempo immaginato intrapreso una sfida ambiziosa: quella di invitare le persone – volontari, operatori, amministratori, cittadini – a riflettere su come la felicità collettiva sia un obiettivo necessario per stimolare il benessere dei singoli e della comunità, e ad agire di conseguenza, ciascuno nel proprio ambito, per promuoverla.

In questi mesi, il percorso svolto ha portato i volontari ad accrescere la consapevolezza di quanti lo hanno seguito: innanzitutto a capire che vivere esperienze positive e felicitanti crea un benessere fisico, dimostrandosi una importante strategia di prevenzione per la salute. In secondo luogo, che la felicità passa attraverso relazioni “calde” con gli altri. Non ultimo, che questi comportamenti virtuosi si possono rafforzare attraverso un vero e proprio allenamento, personale e di gruppo.

La felicità è quindi un bene pubblico, da perseguire attivamente attraverso determinati strumenti: gentilezza, gratitudine, bellezza, solidarietà, cooperazione devono uscire dalla categoria dei “buoni sentimenti” e diventare strategie sociali per affrontare i problemi dei territori.

Ed è qui che entrano in gioco le due installazioni. Il Campo della Gentilezza è un totem sopra il quale si trovano le Carte della Gentilezza, che descrive un atto casuale e gratuito di gentilezza (per esempio: ‘Fai un complimento inaspettato a un amico’, ‘Dona un libro usato’, ‘Invia una e-mail di incoraggiamento a un collega’, ‘Scrivi un commento positivo sui social’): le persone possono prendere queste carte, compiere l’atto descritto, acquisendo consapevolezza dei benefici che ne traggono, per poi donare la Carta a un altro membro della comunità.

Sulle Carte della Gratitudine è invece possibile scrivere un messaggio di gratitudine, rivolto a qualcosa o qualcuno, e inserirlo nel Temperino della Gratitudine.

Le carte possono non soltanto essere scritte, ma anche lette, per scoprire cosa ha suscitato gratitudine in un’altra persona.

Queste azioni, come le altre che hanno accompagnato il percorso del Museo della Felicità, nascono dall’idea che, se le persone sono felici, investono sul futuro, su se stesse e sugli altri, nella direzione del benessere individuale e collettivo, si attivano in pratiche quotidiane di cittadinanza, democrazia, libertà e solidarietà, costruendo una comunità forte, sana, virtuosa, sostenibile, ricca di valori.

È per questo che la felicità non ha a che fare solo con il singolo, non è un bene individuale, ma un bene pubblico da perseguire, e da qui nasce la piena titolarità dei servizi e delle realtà dei territori ad affiancare le persone nella corsa verso il ben-essere.

Le carte della Gentilezza e della Gratitudine saranno a disposizione, per chiunque voglia utilizzarle, al secondo piano del Museo della Felicità, presso la Casa del Volontariato, e alla pagina www.casavolontariato.org/museo-della-felicita.

 

 

















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