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La Regione investe sulla modernizzazione delle attività dei liberi professionisti e stanzia 5 milioni a fondo perduto

Vincenzo Colla (Copyright: Regione Emilia-Romagna A.I.C.G. – Autore: Ballardini Pietro)

Rafforzare, riorganizzazione e ristrutturare le attività dei professionisti emiliano-romagnoli, anche attraverso processi di innovazione tecnologica favorendone, al contempo, il riposizionamento strategico e le iniziative di aggregazione.

In che modo? Sostenendo l’acquisto di attrezzature innovative e infrastrutture telematiche, tecnologiche, digitali, l’acquisizione di brevetti, licenze software, cloud e di servizi applicativi o altre forme di proprietà intellettuale, ma anche consulenze specializzate e piccoli interventi murari funzionali alla realizzazione del progetto.

Sono gli obiettivi su cui punta la Regione Emilia-Romagna, che ha stanziato 5 milioni di euro a fondo perduto, utilizzando risorse europee del Programma Fesr 2021-2027, attraverso un bando per il rafforzamento e l’aggregazione delle attività libero professionali.

“Una misura strategica- commenta l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla- che mette a disposizione risorse per far crescere nuovi strumenti, qualificazione e internazionalizzazione. Un sostegno sia delle professioni tradizionali che di quelle nuove, che oggi vivono in una simbiosi inestricabile con le aziende. Il ruolo del professionista sarà sempre più quello dello specialista, flessibile e interdisciplinare, capace di muoversi nelle reti aziendali e dei servizi. Abbiamo bisogno di un mondo delle professioni avanzato e strutturato, all’altezza delle nuove complessità e della transizione digitale e sostenibile dell’intero ecosistema economico”.

Al bando possono partecipare i liberi professionisti ordinistici che operano in forma singola, associata o societaria ma anche quelli non iscritti a ordini e titolari di partita Iva, autonomi, che svolgono prestazione d’opera intellettuale e di servizi e siano iscritti alla gestione separata Inps.

Il bando

Le domande di contributo dovranno essere inviate dalle ore 10 del 7 marzo 2023 alle ore 13 del 6 aprile 2023, per interventi da realizzarsi entro il 31 dicembre 2023: le richieste vanno compilate, validate e inviate alla Regione esclusivamente per via telematica, tramite l’applicazione web ‘Sfinge 2020’. I progetti dovranno essere avviati a partire dal 1° gennaio ed essere conclusi entro il 31 dicembre 2023.

Il contributo sarà concesso nella forma del fondo perduto nella misura massima del 55% della spesa ammessa e per un importo, comunque, non superiore a euro 60 mila euro e sarà calcolato come segue: una quota parte sarà determinata in misura pari al 35% della spesa ritenuta ammissibile; una eventuale quota, non obbligatoria, per un massimo del 15% a copertura del costo per interessi da sostenersi per l’attivazione di un mutuo di almeno 4 anni; un ulteriore incremento del 5% nel caso si realizzi un incremento occupazionale, in caso di soggetto con prevalenza femminile e/o giovanile, nel caso si preveda il recupero dei materiali con riduzione della produzione di rifiuti e qualora si proponga un intervento localizzato in zone svantaggiate della Regione.

La Regione anticiperà la chiusura della finestra, qualora venissero trasmesse 400 domande prima del 6 aprile 2023. Una eventuale riapertura della finestra, in caso di utilizzo parziale dei fondi stanziati, sarà stabilita dandone adeguata pubblicità sul sito internet regionale http://fesr.regione.emilia-romagna.it

















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