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“L’anno che verrà? Incerto ma senza troppo pessimismo”

Cna ha chiesto alle imprese bolognesi le loro previsioni sul 2023

Un 2023 all’insegna dell’incertezza ma senza esagerare in pessimismo: occupazione stabile, fatturati meno soddisfacenti rispetto a quest’anno, investimenti che continueranno ma con molta cautela.

Questi sono in estrema sintesi i risultati dell’indagine periodica che Cna Bologna fa sui propri associati “interrogando” un campione di un migliaio di piccole imprese e artigiani bolognesi.

Il caro energia e il caro materia prima restano anche per il prossimo anno i principali ostacoli alla crescita delle imprese.

Focalizzando la lente sul territorio bolognese, al Comune di Bologna e alla Città Metropolitana di Bologna le piccole imprese chiedono maggiore attenzione rispetto alle loro esigenze e più coinvolgimento quando vengono prese decisioni che hanno impatto sulla loro attività.

“Le nostre imprese ancora una volta hanno dimostrato di avere le idee molto chiare e l’azione di Cna nel 2023 seguirà la strada che ci indicano – commenta Antonio Gramuglia, Presidente Cna Bologna -. Cna si impegnerà non solo erogando servizi tradizionali che sono fondamentali per i nostri associati, ma punterà con decisione verso maggiori opportunità consulenziali che le nostre imprese chiedono per svilupparsi sul mercato. Avremo al nostro fianco partner importanti, Ambrosetti per quanto riguarda la consulenza organizzativa e strategica, Nomisma per la consulenza sugli investimenti sostenibili e responsabili. Su Bologna, Cna si porrà come interlocutore di alto livello per gli Enti Locali e gli stakeholder del territorio”.

 

Il questionario Cna: nel 2022 fatturato cresciuto per il 40% delle imprese. Nel 2023 sono una su dieci prevede una crescita, per il 50% il fatturato sarà stabile

Il 2022 è stato un anno tutto sommato positivo per le imprese bolognesi: il 40% del campione di pmi e artigiani dice che il suo fatturato è cresciuto, il 34% che è rimasto stabile, il 26% che è diminuito.

E per i prossimi mesi? Un’impresa su due afferma che il fatturato resterà stabile, una su quattro pensa che vi sarà una diminuzione, solo una su dieci crede che il suo fatturato crescerà. Dunque, niente visioni catastrofiche sul 2023, ma molta cautela e comunque poca fiducia verso una crescita per la quale occorre ancora aspettare.

Nonostante questo, le piccole imprese dicono che saranno in campo senza esitazioni: l’80% manterrà inalterato il personale, il capitale umano per la pmi resta sempre il valore più rilevante. Un 9% di imprese che pensa di diminuire i propri dipendenti è compensato da un 11% che pensa di aumentarli.

Stesso discorso sugli investimenti programmati: il 64% li porterà avanti, un 8% ha già pensato di cancellarli, un 28% invece li rinvierà in attesa di tempi migliori.

Per le imprese internazionalizzate, quest’anno le esportazioni sono rimaste sostanzialmente stabili.

Stabili anche gli investimenti sull’innovazione e la ricerca, che riguardano in particolare l’acquisto di nuove tecnologie, macchinari e apparecchiature.

Quali sono gli aspetti che minacciano maggiormente le aziende? La musica non cambia rispetto alla precedente indagine di sei mesi fa: per il 58% è il caro energia, per il 54% il caro materia prima (si potevano dare più risposte a questa domanda), per il 27% una significativa diminuzione di ordini, per il 27% la difficoltà a reperire la manodopera. Interessante rilevare che gli effetti della pandemia sulla propria impresa oggi preoccupano solo il 3%.

Nell’ultima domanda, alle imprese è stato domandato cosa chiedono al Comune di Bologna e dalla Città Metropolitana di Bologna. Il 70% non ha dubbi: maggiore attenzione verso le esigenze delle piccole imprese e il 22% aggiunge “più coinvolgimento delle imprese e delle loro associazioni quando si prendono decisioni di interesse per tutta la comunità”.

Entrando più sullo specifico (anche qui si potevano dare più risposte), il 58% vorrebbe una riduzione dell’impatto fiscale anche creando zone speciali dove le tasse sono ridotte, il 17% piani della mobilità nei centri storici che pur rispettando ambiente e sicurezza non penalizzino le imprese che offrono servizi ai cittadini, il 15% appalti più a misura di pmi, sempre il 15% dice: avanti con decisione sulle infrastrutture per la mobilità.

 

“Affiancheremo le imprese per aumentare la loro competitività grazie anche a collaborazioni con società importanti come Ambrosetti e Nomisma”

“L’anno che verrà sarà dunque decisivo e noi ci stiamo preparando – afferma Antonio Gramuglia –. Se si sommano imprenditrici e imprenditori associati, i loro familiari e dipendenti, i soci pensionati, i soci cittadini, i dipendenti Cna, siamo una comunità di 90.000 persone nella Città Metropolitana, una responsabilità importante per noi dirigenti. La sfida di Cna sarà quella di fare crescere l’imprenditoria e la sua competitività”.

“Bologna è una città che vola alto – prosegue Antonio Gramuglia – basta solo guardare alla recente inaugurazione del Tecnopolo. Anche Cna vuole volare molto alto, per essere interlocutore di alto livello con gli stakeholder del nostro territorio. Il nostro principio base è: l’associato al centro. Questo significa che alle imprese forniremo sempre i tradizionali servizi fondamentali per la loro attività, ma soprattutto daremo impulso al nostro affiancamento consulenziale, per dare risposte di qualità ad imprese che sono di qualità”.

“Per questa ragione ci stiamo già avvalendo di partner di grande livello come è la società ‘Ambrosetti – The European House’, azienda leader nella consulenza strategica. A breve ci avvarremo della collaborazione di Nomisma per quanto riguarda uno degli sviluppi futuri per le imprese, gli ‘investimenti sostenibili e responsabili’, raccolti nell’acronimo ESG (Environmental, Social, Governance) che presto sarà uno dei criteri che le banche utilizzeranno per attribuire il rating alle imprese in cerca di finanziamenti”.

 

Nel 2022 tante collaborazioni coi Comuni della Città metropolitana. Avanti con le infrastrutture e i relativi ristori. Piani mobilità meno spezzatino”

“In questo 2022 – prosegue Antonio Gramuglia – abbiamo lavorato moltissimo con i Comuni della Città Metropolitana di Bologna, su obiettivi strategici: orientamento scolastico, comunità energetiche, fab.lab, accordi antitruffa a tutela degli anziani. Ci siamo seduti ai tavoli delle attività produttive in molti Comuni. Abbiamo organizzato convegni sul Pnrr sempre con un unico messaggio: utilizziamo presto e bene questa opportunità che può davvero cambiare il volto al nostro Paese”.

“Come hanno però sollecitato le nostre imprese nel questionario, occorre che il Comune di Bologna dedichi maggiore attenzione alle esigenze delle piccole imprese e che coinvolga maggiormente le associazioni, come Cna, quando si devono prendere decisioni che hanno un forte impatto sulla comunità e sulle imprese. L’auspicio per il 2023 è dunque che si lavori maggiormente insieme tra Comune e Associazioni economiche. Cna sarà un interlocutore attento, propositivo e stimolante. Evitiamo che si prendano decisioni alle quali non viene data la possibilità di apportare sostanziali modifiche, come avvenuto per la trasformazione di Bologna Welcome, la decisione sulla ‘città a 30 all’ora’, la bocciatura dei dehors covid per gli artigiani, i mancati sconti sulla Tari”.

“Guardando al 2023 per il nostro territorio – continua Antonio Gramuglia – sarà strategico proseguire senza indugio sulle infrastrutture, evitando rinvii sul Passante e sul tram. Un ulteriore ritardo sul nodo delle infrastrutture rischia di essere deleterio. Rinviare le opere non migliora i progetti ma sono ritardi che le imprese pagherebbero come costo improprio. Allo stesso tempo Cna ribadisce con forza che è necessario intervenire con ristori per le imprese che subiranno un impatto dai cantieri del tram, definendo un quadro regolamentare chiaro su come attribuirli prima di partire coi lavori”.

“Per quanto riguarda il tema della mobilità, in particolare sulla ‘città ai 30 all’ora’, crediamo che vadano equilibrate le giuste esigenze di sicurezza e di rispetto dell’ambiente con le altrettanto importanti esigenze di mobilità per chi è costretto ad utilizzare un mezzo per portare servizi ai cittadini. Soprattutto è necessario rivedere uniformandole le politiche di accesso al centro superando finalmente le dinamiche di mobilità ‘spezzatino’ che hanno dominato gli ultimi Piani del Traffico”.

“Infine sull’impatto energetico, che sta colpendo duramente le nostre imprese, sarebbe utile che Comune e Camera di Commercio predispongano dei bandi rivolti alle microimprese per finanziare interventi di risparmio energetico delle imprese, una misura dai costi non eccessivi e un gesto di attenzione alla ampia platea delle piccole imprese”.

“Cna, come le sue imprese, guarda al 2023 con cautela e comunque con fiducia – conclude Antonio Gramuglia –. Pronti ad affrontare le nuove sfide, al fianco delle nostre aziende, insieme agli Enti Locali. Affinché Bologna sia perennemente prima nelle classifiche della qualità della vita e in tutte le classifiche sociali ed economiche nazionali ed europee”.

















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