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Covid, dal 25 novembre al 1 dicembre 22.965 mila nuovi casi in regione, oltre 18.880 guariti

74 decessi. Crescono i ricoveri nelle terapie intensive (+20) e nei reparti Covid (+161)

Un modello da cui prendere spunto per replicare buone pratiche e operatività: la Centrale Operativa Territoriale (COT) di Carpi, una tra le prime ad essere attivata in Regione, è stata al centro della visita da parte di una delegazione della Direzione sanitaria e socioassistenziale dell’Azienda USL di Imola, che ha potuto apprezzarne dal vivo l’organizzazione e l’efficienza per poi trasferirne l’esempio sul proprio territorio, simile per dimensioni a quello del Distretto carpigiano.

La delegazione imolese è stata accolta da una rappresentanza della Direzione aziendale modenese, tra cui la Direttrice Sanitaria Romana Bacchi, la Responsabile dell’Assistenza territoriale Imma Cacciapuoti, e la Direttrice del Distretto di Carpi Stefania Ascari.

La COT, una delle nuove strutture per l’assistenza territoriale che il DM77 ha delineato e che grazie ai fondi del PNRR sarà realizzata in ogni Distretto, si occupa della valutazione e presa in carico multidimensionale delle segnalazioni non urgenti di assistiti fragili a livello distrettuale. Questo sistema integrato permette, per esempio, l’accesso guidato alla rete dei servizi sanitari territoriali, l’assistenza domiciliare integrata, semiresidenziale e residenziale e i passaggi dei pazienti tra luoghi di cura diversi.

A Carpi l’esperienza è partita già alcuni mesi fa, fornendo risultati importanti in termini di potenziamento dell’assistenza di prossimità. Si tratta di un modello organizzativo innovativo che svolge una funzione di coordinamento della presa in carico della persona e di raccordo tra servizi e professionisti coinvolti nei diversi contesti – attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere – e dialoga con la rete dell’emergenza-urgenza. Tra i compiti operativi: ricevere e decodificare le segnalazioni; valutare il bisogno attraverso un approccio multidimensionale e differenziato secondo il livello di complessità; coordinare e facilitare l’integrazione tra i diversi professionisti che lavorano nei servizi territoriali, ospedalieri e del servizio sociale; verificare l’avvio del percorso personalizzato ed eventualmente monitorarne il proseguimento.

“La visita della delegazione imolese alla COT di Carpi – spiega la Direttrice del Distretto di Carpi Stefania Ascari – rappresenta un grande onore e uno stimolo allo stesso tempo, spingendoci a impegnarci sempre di più per migliorare il nostro servizio alla cittadinanza. Il confronto, infatti, è stato proficuo e ci ha fornito approfondimenti e spunti di riflessione molto utili. Siamo contenti che la nostra esperienza positiva possa contribuire a diffondere buone pratiche nell’ambito della sanità regionale, la condivisione di spunti, idee e visioni non può fare altro che innalzare il livello di qualità dell’assistenza sui vari territori”.

















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