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Ausl e Terzo settore: 256 associazioni, 7 tavoli distrettuali, 10 tavoli tematici

100 co-progettazioni su tutto il territorio

Domani, venerdì 2 dicembre, dalle ore 17, si terrà a Modena, presso l’Auditorium Fondazione Marco Biagi, un seminario per fare il punto sul percorso di partecipazione del Terzo settore avviato dall’Azienda USL di Modena. Il seminario prevede una Tavola Rotonda con rappresentanti dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emillia, dell’Ausl di Modena, del Centro Servizi per il Volontariato e del Forum Terzo Settore.

Da una parte si condividerà, con uno sguardo verso il futuro, il percorso intrapreso con gli Enti del Terzo Settore, ringraziando contestualmente volontarie e volontari – e tutte le associazioni di cui fanno parte – per la collaborazione che permette di qualificare sempre di più l’attività sociale e sanitaria dell’Azienda USL sui vari territori, dall’altra si riprenderanno le sollecitazioni emerse nelle “conversazioni” promosse dalla Fondazione Marco Biagi, in collaborazione con i Dipartimenti di Economia, Giurisprudenza e Studi Linguistici e culturali di Unimore.

Rispondere sempre più efficacemente ai bisogni socio-sanitari della popolazione, costruire percorsi di auto-mutuo aiuto, di formazione e di promozione della salute, affiancando e integrando l’attività di assistenza socio-sanitaria dell’Azienda: le associazioni del territorio svolgono un ruolo di grande importanza per i pazienti e le loro famiglie e la Ausl, proprio per garantire la continuità di queste proficue collaborazione e rispondere coerentemente al  nuovo Testo Unico del Terzo settore (D. Lgs 117/17) che ha profondamente rinnovato la normativa relativa ai rapporti tra Pubblica Amministrazione e ETS (Enti Terzo Settore), ha avviato un lavoro sistemico relativamente ai rapporti e alle modalità di collaborazione, secondo i principi di imparzialità, pubblicità, trasparenza, partecipazione e parità di trattamento.

È così stato emesso un Avviso Pubblico per la formazione di un elenco di Associazioni ed Enti del Terzo Settore qualificati a collaborare tramite convenzioni con l’Azienda USL di Modena per lo sviluppo di progetti e per attività di interesse generale. Gli enti iscritti ad oggi sono 256, ma si tratta di una procedura dinamica con bando sempre aperto.

A seguire sono stati realizzati 7 tavoli territoriali con le Associazioni, promossi dalle Direzioni di Distretto e coadiuvati da Dipartimento cure primarie e Dipartimento delle attività socio-sanitarie, con l’obiettivo di illustrare il percorso realizzato, instaurare una prima conoscenza ed acquisire informazioni sui bisogni intercettati dalle associazioni. In collaborazione convenzionale con il CSV (Centro Servizi per il Volontariato), sono stati avviati i percorsi di co-programmazione, co-progettazione e partnership attraverso l’istituzione di 10 tavoli di lavoro tematici ai quali sono state invitate le associazioni iscritte in elenco afferenti all’area tematica specifica. Sono stati poi costituiti percorsi di co-progettazione con circa 100 associazioni utilizzando uno schema uniforme di convenzione che definisce gli impegni reciproci, le azioni, le modalità di monitoraggio e anche una puntuale rendicontazione delle attività con relativi indicatori.

Anche il covid, ad esempio, è stato un banco di prova per testare la nuova modalità di collaborazione: grazie alla presenza delle associazioni è stato possibile supportare in molti modi i professionisti Ausl nella gestione di attività emergenziali, quali ad esempio il controllo degli accessi ai varchi nelle strutture sanitarie.

“Certamente è solo l’inizio di un percorso che ci auguriamo possa andare avanti e crescere nel tempo – dichiara Federica Rolli, Direttrice socio-sanitaria Ausl –. Come Azienda Sanitaria riconosciamo da sempre il ruolo prezioso del Terzo settore, e vogliamo assolutamente proseguire e rafforzare la collaborazione con i tanti volontari che, in ogni angolo del nostro territorio, si spendono con generosità per aiutarci a migliorare l’assistenza ai pazienti e per verificare e affinare costantemente l’offerta di servizi sanitari”.

 

















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