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Due colonne laparoscopiche per l’Ospedale Civile di Modena

Donate da CPC Group, serviranno per la chirurgia mininvasiva

Vagnini, Iorio, Piccoli, Silipo

Due nuove colonne laparoscopiche di ultima generazione sono state donate all’Ospedale Civile dal C.P.C. Group, un’azienda tecnologica che da oltre 50 anni si distingue nel settore delle lavorazioni meccaniche e di materiali compositi in varie aree industriali come racing, automotive, industrial e aeronautica. Le due apparecchiature sono state donata alla Chirurgia generale. D’Urgenza e Nuove Tecnologie dell’Ospedale Civile, diretta dalla dottoressa Micaela Piccoli. La donazione consentirà di implementare l’attività di chirurgia mininvasiva.

La laparoscopia o chirurgia mini-invasiva è un approccio chirurgico eseguito attraverso piccole incisioni, utilizzando telecamere ad alta definizione, che consentono una visione addirittura superiore a quella dell’occhio umano, utilizzando strumenti dedicati e miniaturizzati. I benefici per il paziente operato in laparoscopia sono molti e non solo estetici. L’assenza di un grande taglio sull’addome o sul torace consente una ripresa più rapida delle funzioni vitali e un minor rischio di complicazioni che più frequentemente si associano ai grandi interventi. Le polmoniti o le infezioni di ferita sono decisamente ridotte e il paziente risente meno del trauma dell’intervento

Come Direzione siamo orgogliosi del fatto che la nostra Azienda risulti credibile a tanti privati che vogliono sostenerci – ha ringraziato il Direttore Generale dell’AOU di Modena, Claudio Vagnini – Queste donazioni sono preziose perché la tecnologia è ormai un alleato imprescindibile per la sanità. La tecnologia, però, diventa obsolescente rapidamente e l’aggiornamento tecnologico è molto spesso fattibile solo grazie alla generosità di chi la mette a disposizione del bene comune.”.

Questo dono vuole essere soprattutto un ringraziamento al personale della Chirurgia Generale, d’Urgenza e Nuove Tecnologie dell’Ospedale Civile, per il grande lavoro che svolgono quotidianamente” ha spiegato Franco Iorio, Chief Executive Officer presso C.P.C. Group.

Le colonne laparoscopiche sono costituite da diversi componenti che permettono la visualizzazione delle parti anatomiche oggetto dell’intervento per mezzo di una telecamera ad alta risoluzione (4K) le cui immagini sono rappresentate su un display dedicato. Completano la dotazione delle colonne sistemi per la registrazione degli interventi che possono poi essere esportati in forma anonima per condividere i passaggi principali a scopi didattici o divulgativi, sistemi per l’insufflazione di CO2 e processori video avanzati. Le colonne possono essere anche inserite in rete aziendale per archiviare tramite protocolli standard i filmati degli interventi.

L’uso della laparoscopia – ha commentato Micaela Piccoli, Direttore della Chirurgia Generale, d’Urgenza e Nuove Tecnologie dell’Ospedale Civile – un tempo rivolta agli interventi più semplici quali la colecistectomia, l’appendicectomia, l’ernia inguinale ora è consolidato, almeno nei centri ad alto volume come quello della Chirurgia Generale dell’Ospedale Civile di Baggiovara, ad interventi sempre più complessi come la chirurgia colo-rettale e gastrica, funzionale ed oncologica, endocrina, della parete addominale, la chirurgia d’urgenza e del trauma. L’ampliamento delle applicazioni di questa tecnologia richiede di avere a disposizione più colonne laparoscopiche all’interno dello stesso blocco operatorio, allo stesso livello di avanzamento tecnologico, onde consentire, a più equipe contemporaneamente, di fornire ad ogni paziente il trattamento più adeguato”.

Una delle piccole rivoluzioni, consentita da entrambe le colonne laparoscopiche donate, è la possibilità di eseguire una chirurgia mini-invasiva “guidata dalla fluorescenza”. “Si tratta – ha concluso la dottoressa Piccoli – di una tecnica che prevede di usare particolari sostanze, innocue come il verde indocianina, che iniettate nel sangue ‘illuminano’ alcuni dettagli anatomici (vie biliari, vasi sanguigni), e che sono quindi in grado di metterli più in evidenza grazie alle innovative telecamere che ne captano la fluorescenza. Questo permette al chirurgo di poter intervenire in modo più preciso, evitando strutture nobili e riconoscendo quelle da sezionare, riducendo di conseguenza molte complicanze post-operatorie per il paziente e migliorandone sensibilmente la qualità della vita. Questa donazione è stata fatta al nostro reparto ma, come è avvenuto anche per tutte le precedenti, la condivideremo con ogni specialità chirurgica che ne abbia bisogno, all’interno del nostro Blocco Operatorio”.

Le colonne sono compatibili con l’infrastruttura di trasmissione video presente presso l’Ospedale Civile di Baggiovara permettendo perciò la trasmissione in diretta delle immagini dell’intervento. Entrambe le colonne possiedono un sistema di imaging avanzato che permette la visualizzazione selettiva tramite un particolare mezzo di contrasto delle parti anatomiche di interesse per l’intervento permettendo così di individuare con precisione vasi, linfonodi e altre parti di interesse.

Entrambe le colonne per laparoscopia donate – ha affermato l’Ing. Federico Silipo Referente Settore Aree Critiche e Dispositivi Medici del Servizio Unico Ingegneria Clinica del Servizio Unico Ingegneria Clinica dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena –   rappresentano lo stato dell’arte il livello qualitativamente più alto attualmente a disposizione sul mercato per la chirurgia open e laparoscopiche con utilizzo dei sistemi di imaging avanzato e si differenziano per le diverse modalità di rappresentazione delle immagini, trovando applicazione nella numerosa casistica della chirurgia generale così come in quella di diverse specialità chirurgiche in particolare per la chirurgia oncologica. La donazione ha quindi permesso di rinnovare la dotazione tecnologica del blocco operatorio ed in particolare della unità operativa destinataria”.

 

 

Le apparecchiature donate sono:

  • una colonna laparoscopica prodotta da Arthrex, dotata di una testa della telecamera programmabile ultra HD 4K, sorgente luminosa LED “xenon-bright”, con possibilità di imaging in fluorescenza nel vicino infrarosso. Possiede, inoltre, un sistema di gestione delle immagini e integrazione video su IP in fibra ottica, tutto in un dispositivo controllato da tablet. Il sistema basato su rete consente lo streaming video in diretta a qualsiasi visualizzatore remoto autorizzato.
  • Una colonna laparoscopica Stryker, con le stesse caratteristiche della precedente, ma con in più la possibilità di collegare anche un’altra telecamera NOVADAQ da utilizzare in interventi tradizionali laparotomici e e nell’emergenza urgenza, garantendo immagini a fluorescenza che forniscono ai chirurghi la visualizzazione del flusso sanguigno nei vasi e la relativa perfusione tissutale nelle procedure, soprattutto endocrine e gastrointestinali.

 

















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