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Dieci ettari di bosco urbano, Soliera punta sugli alberi

Al via la seconda tappa del “Bosco Ferrari”, un progetto di tutela ambientale nell’ambito della campagna Foresta Italia di Rete Clima

Il Comune di Soliera partecipa a un ampio progetto di forestazione urbana che ha preso avvio lunedì 21 novembre, in occasione della Giornata nazionale degli Alberi, istituita con una legge della Repubblica entrata in vigore dal febbraio 2013. Su 6 ettari di area pubblica a est di via Caduti di Nassiriya, di fronte al polo scolastico delle Garibaldi, sono stati messi a dimora i primi 200 alberi e arbusti di circa 9.000 specie arboree autoctone, di provenienza certificata.

Il progetto costituisce la seconda tappa del “Bosco Ferrari”, un’azione concreta di tutela ambientale da parte dell’azienda di Maranello, all’interno della campagna nazionale “Foresta Italia” di Rete Clima, impresa sociale non profit che da oltre dieci anni promuove azioni di sostenibilità̀ e di decarbonizzazione a favore delle aziende. L’obiettivo di questa iniziativa è valorizzare l’importanza del patrimonio arboreo e ricordare il ruolo fondamentale degli alberi per il mantenimento della salute dei nostri ecosistemi naturali e urbani e per il benessere dell’intera comunità, dal momento che rappresentano uno dei migliori alleati per contrastare la crisi climatica.

Erano presenti il sindaco di Soliera Roberto Solomita, l’assessore all’Ambiente Katia Mazzoni, Cristiano Amoretti (Head of Infrastructures, Ecology and Health & Safety) in rappresentanza della Ferrari, il vice presidente e responsabile progetti forestali di Rete Clima Andrea Pellegatta e l’agronomo di Rete Clima Giacomo Manenti, oltre agli studenti delle classi quinte A e B a tempo pieno della scuola primaria Garibaldi.

Complessivamente il progetto “Bosco Ferrari” prevede la nuova forestazione di 30 ettari in provincia di Modena. Gli alberi sono attori importanti per il benessere e la qualità della vita di tutti: contribuiscono al contrasto al riscaldamento climatico assorbendo CO2 atmosferica, sequestrano particolato atmosferico, operano la regimazione delle acque di pioggia, permettono un incremento della biodiversità, comportano una diminuzione dell’isola di calore urbana, migliorano il paesaggio, offrono funzioni fruitive e ricreative per i cittadini.

A Soliera, nell’area verde tra Caduti di Nassiriya, via Serrasina e stradello Arginetto, viene realizzato un querco-carpineto di sei ettari, una formazione forestale tipica della pianura padana: verranno piantate specie arboree e arbustive autoctone, nate da semi certificati, coltivate in vivai locali per due anni e selezionate accuratamente al fine di ricreare un ecosistema adatto. Le giovani piante saranno curate da Rete Clima per i prossimi tre anni, ad esempio attraverso bagnatura, mentre il Comune si farà carico degli sfalci periodici.

“A Soliera questi 6 ettari di alberi”, precisa il sindaco Roberto Solomita “vanno ad aggiungersi ai due ettari che già abbiamo messo in campo nell’ultimo decennio e presto ne arriveranno altre due, nell’ambito della campagna della Regione Emilia-Romagna “Mettiamo radici al futuro”. In tutto nel 2023 i solieresi disporranno di un polmone verde delle dimensioni di dieci ettari, e, come scrive l’accademico e saggista Stefano Mancuso, ‘contro il riscaldamento globale non esiste una tecnologia più efficiente ed economica degli alberi’. Proprio così: dato che il cambiamento climatico è già in atto, siamo convinti che gli interventi delle comunità locali (e dei governi nazionali) debbano essere concreti e immediati”.

“Il progetto Bosco Ferrari si costituisce come un esempio virtuoso di forestazione sul territorio nazionale, uno tra i più grandi progetti realizzati in Italia da un’azienda privata, frutto di una visione orientata alla valorizzazione del territorio locale, alla generazione dei servizi ecosistemici e alla mitigazione climatica”, afferma Paolo Viganò, presidente di Rete Clima.

“Le attività di forestazione di Rete Clima”, afferma Andrea Pellegatta, vice presidente e responsabile dei progetti forestali di Rete Clima, “prevedono la piantagione e coltivazione per tre anni di piante autoctone, appartenenti a diverse specie arboree e arbustive, tipiche della pianura padana. Le piante sono prodotte nei vivai locali perché lo scopo dei progetti è anche quello di valorizzare la filiera florovivaistica italiana. Tutte le piante sono inoltre accompagnate da passaporto fitosanitario, che garantisce il controllo, la tracciabilità e l’assenza di malattie la cui diffusione potrebbe causare gravi danni economici ed ambientali”.

La campagna nazionale Foresta Italia, promossa da Rete Clima in partnership con Coldiretti e PEFC, ha ricevuto il patrocinio morale del MITE (Ministero della Transizione Ecologica) e del MIPAAF (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) per il suo alto valore ambientale.

 

 

















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