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Anche Tper SpA tra le case history sulle catene di fornitura illustrate oggi alla COP27 dall’UN Global Compact Network Italia

L’UN Global Compact Network Italia partecipa per la prima volta alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP) con l’evento di lancio internazionale del Position Paper “La gestione sostenibile delle catene di fornitura: tra responsabilità e opportunità per le imprese”.

Il documento di sintesi – presentato questa mattina presso il Climate Ambition Hub della COP27 di Sharm el-Sheikh – si pone l’obiettivo di mostrare e valorizzare l’impegno delle aziende italiane aderenti al Global Compact delle Nazioni Unite sulla gestione sostenibile delle proprie catene di fornitura, identificando responsabilità e opportunità del settore privato di coinvolgere tutti gli attori della filiera nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.

Focus del documento è l’impegno nella gestione delle catene di fornitura in chiave sostenibile – individuando sfide e opportunità correlate – con approfondimenti sui temi della decarbonizzazione e riduzione delle emissioni indirette, dei diritti umani e del lavoro, della gestione delle esternalità negative in chiave circolare.

Il paper è stato elaborato con il contributo attivo delle imprese italiane imprese aderenti al Network italiano del Global Compact, tra cui figurano, oltre a Tper, anche Edison, Enel, Eni, Ferrovie dello Stato Italiane, Hera, Iren, Leonardo, Pirelli, Poste Italiane, Snam e Terna, solo per citare le principali.

Nel novero di queste realtà imprenditoriali, anche Tper, quindi, ha avuto un ruolo da protagonista. Del resto, il trasporto ha un notevole impatto sull’ambiente e sulla qualità della vita delle persone, e per questo, al fine di garantire una mobilità sostenibile, è importante agire a livello di sistema, anche coinvolgendo la filiera operativa.

Tper ha portato la propria esperienza avendo, dal 2017, incluso nella misurazione di consumi energetici ed emissioni sia le aziende del gruppo che le altre aziende della filiera. Misurando, cioè, non solo emissioni dirette, ma anche quelle indirette associate ai consumi di energia acquistata dalla rete dai partner del servizio di trasporto pubblico. Consumi energetici ed emissioni sono, peraltro, fronti sui quali Tper ha concentrato gli effetti dei numerosi investimenti sostenuti e i dati premiano questo lavoro: negli ultimi 5 anni oltre l’11% di riduzione delle emissioni di CO2 in valore assoluto e il 36% in meno di emissioni complessive per chilometro percorso. Tper ha così contribuito in modo diretto alla parte del Paper dedicata all’ambiente.

Il gruppo della mobilità emiliano è poi impegnato nel mettere a valore le esperienze maturate nella gestione della propria catena di fornitori anche attraverso, ad esempio, protocolli dal contenuto innovativo ed ecosostenibile. Importante il progetto di economia circolare che ha visto protagonisti assieme a Tper, Hera e Aeroporto di Bologna. Le tre aziende bolognesi hanno sviluppato, con una serie di accordi e una filiera tutta locale, un progetto di “economia circolare” che consente di eliminare il consumo di combustibili di origine fossile, utilizzando in alternativa il biometano – carburante 100% rinnovabile prodotto a partire dalla raccolta differenziata dei rifiuti organici – per alimentare parte dei mezzi a gas naturale che oggi circolano nel territorio urbano di Bologna.

Il trasporto pubblico contribuisce attivamente alla programmazione sostenibile del territorio ed ha un ruolo centrale anche nel progetto che punta alla neutralità climatica di Bologna entro il 2030; il capoluogo emiliano è infatti inserito tra le 100 città europee a impatto climatico zero nell’ambito della Mission Horizon Europe.

Infine, il tema della tutela del lavoro dignitoso che è presente nel codice etico di Tper e nei documenti che disciplinano i rapporti di acquisto verso i fornitori.

 
















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