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Zignani (Uil Emilia Romagna): proposta odg per contrastare ‘caro bollette’

«Che il caro bollette sia un’emergenza, credo non vi sia dubbio alcuno. Né tanto meno sulle cause per cui tutto ciò sta accadendo. Fiumi di inchiostro sono stati riversati. In attesa che Roma assuma decisioni strutturali a sostegno delle famiglie e delle imprese, come Uil Emilia Romagna ci rivolgiamo ai Comuni della nostra regione, sottoponendo loro un odg – che auspichiamo facciano loro – finalizzato a contrastare il Caro bollette.

Il nostro odg fa perno  sulle multiutility a maggioranza pubblica operative in Emilia Romagna. Sottolineo il termine pubblico: le multiutility sono nate dalla volontà dei Comuni di dare slancio e forza alle loro aziende di servizi tale da renderle competitive sul mercato.

Obiettivo raggiunto, su cui aleggia un duplice interrogativo. Perché i Comuni, soci di maggioranza e con la possibilità di nominare componenti nei Cda, non invitano le ‘loro’ Aziende, che in questo frangente stanno macinando profitti a dir poco record, ad intervenire in modo urgente e concreto per abbattere il costo delle bollette? E soprattutto perché lo stesso Comune, grazie ai profitti che le Aziende riversano nelle sue casse, non mette a punto un meccanismo tale per cui queste risorse possano andare a tutela delle famiglie vessate dal caro bollette?

Comprendiamo bene le logiche di mercato che regolano le attività delle multiutility lungi da noi metterne in discussione la solidità, ma non dimentichiamo che queste Aziende sono a maggioranza pubblica e che quindi spetta ai Comuni dare indirizzi. Come spetta ai Comuni attuare ogni tipo di soluzioni per salvaguardare i cittadini sempre più in difficoltà.

Infine, un ultimo aspetto che, senza tema di smentita, definiamo etico: perché non prevedere un ordine del giorno che metta un tetto al compenso dei manager alla guida di queste multiutility. Proprio come avviene con le società a maggioranza pubblica.

Sarebbe un bel segnale, per non dire un atto concreto, di quanto il Vostro Comune riesca a coniugare etica e profitto. Senza scarificare la prima al secondo».

 

















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