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Monzuno consegna la cittadinanza a Renato Chirici

Il comune di Monzuno consegna la cittadinanza onoraria a Renato Chirici con una cerimonia che si svolgerà sabato 24 settembre durante un consiglio comunale convocato straordinariamente per l’occasione.

A motivare l’assegnazione dell’importante riconoscimento locale ci sono le gesta che lo stesso Chirici compì durante l’aspro conflitto che i partigiani intrapresero contro le truppe nazifasciste presenti sull’Appennino Bolognese.

Renato Chirici è nato a Cremona il 28 settembre del 1929. Fu sfollato a Vado durante la Seconda Guerra Mondiale, ha fatto parte della formazione partigiana Brigata Stella Rossa operante nell’Appennino bolognese, con la qualifica riconosciuta di Partigiano. Ha lottato fianco a fianco con i fratelli Ferruccio e Ivo Teglia, e Franco Fontana.

Durante la strage di Monte Sole perse la madre Bianca, nel cimitero di Casaglia e la sorella Ginetta a Ca’ Beguzzi. Nel Dopoguerra ha svolto attività presso l’ANPI Provinciale di Bologna, come amministratore e membro della Segreteria e del direttivo Provinciale, oltre che animatore di molte iniziative di memoria dell’esperienza partigiana, specialmente riguardanti la Brigata Stella Rossa.

Attualmente Renato Chirici è presidente Onorario dell’ANPI Provinciale di Bologna.
Nell corso della sua vita ha svolto la sua carriera lavorativa come funzionario presso la Cassa di Risparmio in Bologna.

 

MOTIVAZIONI:

Per aver partecipato, giovanissimo, come staffetta, alla lotta di Resistenza nella Brigata Partigiana Stella Rossa, essendo la famiglia sfollata a Vado da Bologna; lotta nella quale perse la madre Bianca e la sorella Ginetta, uccise durante la Strage di Monte Sole.

Per aver continuato negli anni l’impegno per il rafforzamento delle istituzioni democratiche e per la salvaguardia e la trasmissione dei valori resistenziali, alla base della Costituzione italiana, all’interno dell’ANPI, anche con funzioni dirigenziali. Attività che lo ha portato ad ottenere l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana nel 1999 dalle mani del Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi.

Per avere coltivato un grande affetto per la montagna bolognese, i suoi paesaggi, le sue asperità e le sue dolcezze, amore testimoniato in tante poesie di cui è stato autore.

Per aver voluto mantenere una salda radice con il territorio comunale di Monzuno, in particolare con Vado, coltivando relazioni di amicizia con diversi compagni di lotta fra i quali i fratelli Ferruccio e Ivo Teglia e Franco Fontana. Questo legame, che conobbe un momento molto importante con l’intitolazione di una strada di Vado alla sorella Ginetta nel 1998, non è mai venuto meno in tutti questi anni e si è sempre manifestato in ogni possibile occasione, pubblica e privata.

 

















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