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A Modena inizia la scuola per 129 ragazzi ucraini

Inizia la scuola anche per 129 bambini e ragazzi ucraini in fuga dalla guerra e ospitati a Modena, “con una prospettiva di accoglienza e inserimento diversa rispetto a quanto vissuto da febbraio a giugno, quando di fatto sono stati inseriti per l’ultimo quadrimestre, e con l’intento di garantire a tutti loro la migliore integrazione possibile”. Lo ha detto il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli nel corso dell’informazione sull’emergenza Ucraina al Consiglio comunale nella seduta di oggi, giovedì 8 settembre.

Delle 129 domande di inserimento a scuola per il nuovo anno scolastico, 83 sono conferme rispetto allo scorso anno e 46 sono nuove. Nel dettaglio, sono due le richieste per il nido; 21 quelle per la scuola dell’infanzia; 63 per la scuola primaria e 43 per la scuola media. L’inserimento, come ha sottolineato il sindaco, “prevede un progetto che comprende anche trasporti, mediazione culturale, mense e attività diverse e che è stato reso possibile grazie al complesso lavoro organizzativo svolto nel corso dell’estate dal settore Istruzione del Comune insieme agli istituti comprensivi e a tutto il mondo della scuola, che ringrazio per l’impegno”. È necessario però, ha proseguito Muzzarelli, “che Regione e Stato confermino e integrino il sostegno economico ai Comuni anche per questo anno”.

Nel corso dell’informazione, il sindaco ha fatto anche il punto sull’accoglienza dei cittadini ucraini nel Comune di Modena: al 6 settembre, data dell’ultimo aggiornamento, sono 3.236 le persone registrate in tutta la provincia di Modena dalla sanità pubblica, per il 48 per cento si tratta di minori. Inoltre, risulta che in estate diverse famiglie (circa 400 persone in tutto) siano rientrate in Ucraina, anche se ancora non è chiaro se si tratti di rientri definitivi o provvisori, “rimane comunque una presenza consistente di persone sul territorio modenese che sembra non avere una prospettiva di rientro a breve in Ucraina, insieme a qualche sporadico nuovo arrivo”.

Per quanto riguarda l’accoglienza a Modena città, le persone che si sono rivolte al Centro stranieri sono 890, di cui 480 minori. Dal 7 giugno al 6 settembre, inoltre, il Centro stranieri ha ricevuto 570 contatti telefonici per informazioni, soprattutto per chiedere un orientamento e informazioni sulla residenza e sui documenti, richiedere un sostegno per spese mediche e spese per i trasporti, informazioni su servizi diversi e sulla disponibilità di alloggi. Le attività del Centro stranieri si svolgono in cooperazione con il Centro per le famiglie e con le assistenti sociali del territorio per i casi di particolare fragilità.

Le persone ucraine accolte in Cas dalla Prefettura sono 180 a fronte delle 297 segnalati ai fini dell’accoglienza; sono praticamente esaurite le accoglienze in albergo tramite i canali della Protezione Civile, mentre gli inserimenti in famiglia condotti insieme alla Caritas coinvolgono 20 persone. Le accoglienze totali effettuate dal Comune di Modena dal 24 febbraio sono 151, quelle in corso sono due nuclei familiari, per un totale di cinque persone, ospitati in albergo e dieci accolti dalla Croce Blu.
E sono due i nuovi progetti di accoglienza avviati anche sul territorio modenese a seguito di bandi promossi dalla Protezione civile nazionale che a Modena ha stipulato convenzioni con la Dimora di Abramo, per un progetto di accoglienza diffusa in appartamenti e strutture diversi dai Cas, e con il Cidas (in qualità di capofila) per un secondo progetto di accoglienza diffusa in famiglia che prevede venti posti in città gestiti dalla cooperativa Gulliver e che è in corso di attivazione.
Il progetto di accoglienza della Dimora di Abramo prevede di attivare nel Comune di Modena 14 posti in appartamenti e strutture che sono già stati assegnati alle famiglie segnalate dai Servizi sociali, per le quali è in corso il collocamento. Il progetto prevede complessivamente 96 posti in tutta la provincia (mentre sono 340 in tutto quelli attivati nelle tre province di Modena, Reggio Emilia e Piacenza).
Infine, sono circa 330 i nuclei familiari che continuano a rivolgersi all’Emporio Portobello per gli acquisti di beni elementari e prodotti. A partire dal mese di settembre l’ammontare della spesa che possono fare le famiglie ucraine è equiparato a quello delle altre famiglie utenti di Portobello.

















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