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Sfregiò l’ex compagna, arrestato a Scandiano dai carabinieri

Al culmine di una violenta lite si è armato di un coltello attingendo al volto ed al capo l’ex compagna, una 54enne veronese, per poi dileguarsi. Una fuga durata poche ore quella del 44enne marocchino S.N.T. residente a Scandiano che, la notte del 29 maggio 2020, era stato intercettato e fermato proprio a Reggio Emilia dai carabinieri dopo una ininterrotta attività d’indagine e di ricerca, svolta in piena sinergia con i carabinieri della compagnia di Caprino Veronese, nella cui giurisdizione la sera del 28 maggio si era consumato il grave episodio di sangue.

L’uomo, ricorrendone i presupposti di legge, era stato pertanto sottoposto a fermo di indiziato di delitto e ristretto nel carcere di Reggio Emilia, a disposizione della competente Procura, con l’accusa e accuse di lesioni personali aggravate e deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso. All’epoca dei fatti, le indagini dei carabinieri di Reggio Emilia proseguite con il fine di accertare per quali motivi l’uomo dopo il grave episodio si era diretto nel reggiano, consentirono di accertare che lo stesso proprio in questa provincia aveva trovato gli aiuti necessari per proseguire la fuga all’estero. Aiuti che, stando alle indagini dei carabinieri, gli erano stati assicurati da due congiunti all’epoca dei fatti denunciati alla Procura reggiana per concorso in favoreggiamento personale.

L’uomo, lo ricordiamo, attorno alle 20.00 del 28 maggio del 2020, dopo un litigio con l’ex convivente, aveva afferrato un coltello sfregiando il volto della donna per poi fuggire a bordo di un’Audi A3 nera. La vittima, subito soccorsa, era stata condotta in ospedale dove era stata trattenuta in osservazione con una prognosi di 20 giorni per una ferita al volto superiore, con conseguente lesione deturpante del viso, e per una ferita da taglio al cuoio cappelluto. Quindi l’iter processuale l’iter processuale con il 54enne marocchino riconosciuto colpevole il 28 gennaio 2022 dalla Corte d’Appello di Venezia che, in riforma alla sentenza di primo grado emessa dal GIP del tribunale di Verona il 23.6.2021, ha condannato l’uomo a il 46enne a 3 anni e 8 mesi di reclusione nonché alle pene accessorie dell’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente  alla tutela, curatela e amministrazione di sostegno. La condanna divenuta esecutiva il 7 giugno scorso ha visto l’ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Verona emettere il provvedimento di esecuzione per la carcerazione del 54enne che è stato trasmesso per l’esecuzione ai carabinieri della Tenenza di Scandiano dove l’uomo vive. Ricevuto il provvedimento i carabinieri scandianesi  vi davano esecuzione rintracciando presso la sua abitazione il 54enne che previa notifica del provvedimento veniva dichiarato in arresto e ristretto presso il carcere di Reggio Emilia per l’espiazione della pena. Detratto il periodo pre-sofferto in custodia cautelare l’uomo deve ancora scontare 3 anni 2 mesi e 20 giorni.

 

















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