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Dopo un’assenza di oltre 40 anni, restituito prezioso dipinto del Settecento alla Pieve di Fanano

Questa mattina, presso la Pieve di San Silvestro Papa di Fanano, il dipinto a olio su tela raffigurante “Madonna con il Bambino e i santi Giuseppe, Antonio di Padova e Francesco di Paola”, delle dimensioni di 128×93 cm, realizzato nel 1756 dal pittore Pietro Pisa (1691 – 1774), è stato riconsegnato dal Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Bologna, Tenente Colonnello Giuseppe De Gori, al Parroco di Fanano, Don Michele Felice. L’opera era stata trafugata tra il 1970 ed il 1978 dall’Oratorio dell’Assunta, detto di San Francesco, presso il cimitero di Fanano.

La cerimonia si è svolta alla presenza dell’Arcivescovo di Modena-Nonantola, S.E. Mons. Erio Castellucci, del Comandante Provinciale Carabinieri di Modena, Col. Antonio Caterino, del Sindaco di Fanano, Stefano Muzzarelli,  dello Storico dell’Arte già funzionario della soppressa Soprintendenza per il Patrimonio storico, artistico e demoantropologico di Modena e Reggio Emilia, Dott. Angelo Mazza, e della Direttrice dell’Ufficio dei Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola, Dott.ssa Simona Roversi. 

L’importante recupero è stato condotto alla fine del 2021 dai Carabinieri TPC dopo essere venuti a conoscenza della presenza, presso un’abitazione bolognese, di una piccola pala d’altare settecentesca, acquistata tra la fine del 1978 e gli inizi del 1979 con la generica indicazione di “Madonna e Santi” di pittore anonimo del XVIII secolo, di probabile provenienza modenese, e poi sottoposta ad importante restauro.

Nonostante l’immagine dell’opera non fosse registrata nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” gestita dal Comando TPC, i meticolosi accertamenti condotti hanno permesso di appurare che il dipinto in questione non era altro che la preziosa piccola pala d’altare “Madonna con il Bambino e i santi Giuseppe, Antonio di Padova e Francesco di Paola” già collocata presso l’Oratorio dell’Assunta, detto di San Francesco, presso il cimitero di Fanano, ove si trovava conservata fino al mese di agosto del 1970 e che, in un articolo pubblicato nel 2008 in una rivista di Fanano, lo storico schedatore Alfonso Garuti, lo stesso che si era occupato di catalogare i beni esistenti nei luoghi di culto negli anni settanta per conto della Soprintendenza, ne aveva già lamentato la scomparsa.

Per l’esito positivo della vicenda sono risultate fondamentali le ricerche storico-artistiche condotte dal Dott. Angelo Mazza, che hanno portato prima al reperimento dell’effigie fotografica della prima catalogazione dell’opera avvenuta nel 1970 e poi a riconoscervi nella realizzazione dell’opera la mano del pittore modenese Pietro Pisa.

La comparazione fotografica e la ricostruzione degli eventi avvenuti negli ultimi 40 anni, resa possibile grazie alla collaborazione dell’Arcidiocesi di Modena – Nonantola, hanno così permesso di confermare che l’opera, acquistata in buona fede alla fine degli anni Settanta da un acquirente bolognese, che ne ha curato successivamente un importante restauro, era proprio quella trafugata oltre quaranta anni prima dal luogo di culto.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, a conclusione delle indagini, ha disposto il dissequestro del prezioso dipinto, consentendo all’Arcidiocesi di Modena – Nonantola di restituirlo finalmente alla collettività dopo un’attesa di oltre quarant’anni e di esporlo all’ammirazione dei fedeli insieme ad altre due opere riferibili allo stesso pittore presenti nella Pieve.

Pietro Pisa, ordinato sacerdote nel 1720, fece parte della Mensa Comune della Cattedrale di Modena. Numerose sono le sue opere superstiti, distribuite nelle chiese di Modena e in quelle del contado, ad esempio a Finale, Collegarola, Levizzano, San Possidonio, Spilamberto, Nonantola, Montale. A lui, sempre secondo lo studio del Dott. Angelo Mazza, possono infine essere riferite, per le stringenti affinità stilistiche, altre due opere conservate a Fanano, entrambe nella parrocchiale di San Silvestro (lo sportellino di tabernacolo con l’Allegoria della fede nel primo altare a destra e una pala con la Madonna del Buon Consiglio e santi).

















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