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Fondi Ue. Secondo sì di Bruxelles: la Commissione europea approva il Programma Fesr della Regione

Secondo via libera da Bruxelles in pochi giorni. L’Emilia-Romagna può così attivare investimenti per oltre 1 miliardo di euro del Fondo europeo di sviluppo regionale, comprese le risorse statali e regionali. La Commissione europea ha infatti approvato il Programma Fesr presentato dalla Regione, prima in Italia ad avere il sì del governo Ue, a poca distanza dalla firma il 19 luglio scorso dell’accordo di partenariato con l’esecutivo italiano.

Solo pochi giorni fa la Commissione Ue aveva approvato anche il Programma regionale Fse (Fondo sociale europeo) Plus, ora integrato da quello Fesr.

La Regione si muoverà in sinergia con il PNRR per realizzare in tempi certi investimenti inediti per portata economica e impatto sull’intero sistema regionale. In particolare, su rilancio della competitività, innovazione e sostenibilità, valorizzazione dei territori e delle loro diversità, contrasto alle diseguaglianze economiche e sociali, di genere e generazionali. Sostenendo il percorso della transizione ecologica e della trasformazione digitale nel il periodo 2021-2027.

Per quanto riguarda il Programma Fesr appena approvato, la quota europea è pari a quasi 409,6 milioni di euro, a cui si aggiunge quella nazionale e regionale di 614,5 milioni di euro: dunque, in totale un miliardo e 24 milioni di euro.

Il presidente della Regione e l’assessore alle Attività produttive esprimono “grande soddisfazione per il lavoro fatto assieme agli enti locali, alle parti sociali e al sistema regionale, per un programma organico che permetta all’Emilia-Romagna di uscire dalla pandemia più forte, innovativa e solidale”.

Alla base del Programma regionale, proseguono, “vi sono ambiti d’azione trasversali a tutti i comparti” e “l’obiettivo di rendere protagoniste le nuove generazioni: l’annullamento delle distanze sociali e territoriali, la difesa dell’ambiente, la lotta ai cambiamenti climatici e la transizione energetica verso le rinnovabili, innovazione e digitalizzazione”.

 

Le cifre del Programma

Il Fesr 2021-27 si articola secondo quattro priorità: ricerca, innovazione e competitività con uno stanziamento di 530 milioni di euro; sostenibilità, decarbonizzazione, biodiversità e resilienza, con 303 milioni di euro, e mobilità sostenibile e qualità dell’aria con 40 milioni di euro, che insieme danno un importante contributo alla transizione ecologica; 120 milioni di euro andranno sui temi dell’attrattività, coesione e sviluppo territoriale.
A queste si aggiunge l’assistenza tecnica per la gestione del programma, a cui sono destinati circa 31 milioni di euro.
Trasversali alle priorità sono gli interventi di contrasto al cambiamento climatico, su cui sono concentrate oltre il 30% delle risorse complessive.

Più della metà delle risorse saranno investite nel rilancio dell’ecosistema regionale della ricerca e dell’innovazione, per garantire la ripartenza e la crescita del sistema produttivo. La lotta al cambiamento climatico orienta le attività del Programma verso soluzioni e interventi per un’economia verde, sostenibile e resiliente.

Centrale è anche il principio di piena partecipazione dell’intero territorio regionale, con un’attenzione al protagonismo delle comunità, essenziale per riequilibrare le diseguaglianze territoriali e generare uno sviluppo coeso, anche attraverso un rafforzamento della capacità amministrativa soprattutto nei territori più fragili.

La strategia del Programma è sviluppata in raccordo con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). È stata costruita attraverso un percorso di confronto interistituzionale e di concertazione con le parti sociali e si inserisce in una visione unitaria della programmazione dei Fondi europei, nazionali e regionali che ha come riferimenti prioritari il Patto per il lavoro e per il clima, il Documento strategico regionale per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027, la Strategia di specializzazione intelligente 2021-2027, la Strategia regionale Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e l’Agenda digitale 2020-25.

















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