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Sicurezza a Modena: sì a telecamere ma servono più pattuglie

“Nella zona del Tribunale e degli uffici giudiziari, entro settembre, il Comune attiverà nuove telecamere del sistema di videosorveglianza cittadino e sono in corso valutazioni tecniche ed economiche per dotare di ulteriori telecamere anche la zona di via Vittorio Emanuele, mentre deve essere garantito un adeguato presidio delle forze dell’ordine nell’area della Stazione ferroviaria”, ha affermato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli esprimendo inoltre disappunto per la decisione del Ministero di dimezzare il contingente di Strade Sicure che a Modena passa da 31 a 19 militari.

Il sindaco lo ha detto in Consiglio comunale, giovedì 21 luglio, in occasione della risposta a un’interrogazione presentata dal capogruppo Pd Antonio Carpentieri su “Sicurezza Corso Vittorio Emanuele II e zona Tempio/Stazione” e illustrata dalla vice Federica Venturelli. L’istanza, tra le altre questioni, chiedeva informazioni sul miglioramento dell’illuminazione in zona e sugli investimenti per nuove tecnologie per la sicurezza; se e in quale misura sono proseguiti i controlli di Polizia locale e Forze dell’Ordine; quale sia la situazione degli organici delle forze dell’ordine e se si intende portare la questione della sicurezza della zona all’attenzione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.
Il sindaco ha assicurato che “il confronto tra Amministrazione comunale e i responsabili della sicurezza pubblica, in sede di Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica è costante: abbiamo un ottimo rapporto collaborativo con la Prefettura, anche in vista del rinnovo del Patto per Modena sicura”.
Per quanto riguarda la zona oggetto dell’interrogazione, oltre agli interventi allo studio per potenziare la videosorveglianza e al ripristino dell’illuminazione, già avvenuto nelle scorse settimane quando Hera Luce ha riparato diverse lampade in Corso Vittorio Emanuele e in viale Crispi, Muzzarelli ha sottolineato che la Polizia locale mantiene sull’area un’attività di presidio e controllo costante sia attraverso gli operatori della Zona Centro Storico (personale in divisa in servizio appiedato, automontato, motomontato e ciclomontato) sia attraverso il personale in abiti civili del Nucleo Problematiche del Territorio.
Per la precisione, nel primo semestre 2022, sono stati 269 i servizi cosiddetti antidegrado (servizio quotidiano con modalità appiedata tra via Crispi ed il Giardino Ducale Estense) e 406 i percorsi cosiddetti antibullismo (condotti, tra l’altro, nelle vie Crispi e Nicolò dell’Abate). E sono 52 i servizi di controllo in funzione di prevenzione e repressione della prostituzione di strada, che hanno portato anche alla contestazione di alcuni verbali di allontanamento, il cosiddetto daspo urbano.
“Dati che confermano la priorità per la zona, che sappiamo bene richieda massima attenzione, anche per essere a un passo dalla Stazione”, ha commentato il sindaco ricordando che nella zona antistante il Tempio è presente, inoltre, il presidio Punto Città Sociale e Sicura ed è stringente è la collaborazione con gruppi di volontariato attivi sul territorio e con la Polizia Ferroviaria. Le attività di presidio avvengono infatti anche in forma coordinata con le Forze di Polizia.
“Proprio per l’importanza del concorso di forze tra tutti i soggetti interessati – ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli – colgo l’occasione per ribadire che l’ulteriore riduzione dei militari del contingente di Strade sicure è una notizia negativa per la città. Ho scritto al Governo nei giorni scorsi, prima della crisi, per sottolinearlo e ribadire la richiesta di potenziamento urgente degli organici delle forze dell’ordine in più rispetto a ciò che è già stato fatto. Ma vediamo ora che succede al Governo… È importante, comunque, che continui a essere assicurata una presenza delle pattuglie almeno nelle aree di maggiore transito (tra Duomo, piazza Grande e Sinagoga) e nell’area del Novi Sad, soprattutto nelle ore serali e notturne”.

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

L’interrogazione sulla “sicurezza in corso Vittorio Emanuele II e zona Tempio/Stazione”, presentata dal Pd nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 21 luglio, è stata trasformata in interpellanza e ha dato origine a un dibattito.

Barbara Moretti di Lega Modena ha affermato: “L’Amministrazione ha fatto poco per intervenire, nonostante i problemi evidenti della zona Tempio, che sono di tre ordini (spaccio, prostituzione e negozi etnici) ma uniti dal filo conduttore delle presenze irregolari. Credo si possa fare di più per la sicurezza in questa zona – ha aggiunto – e mi auguro che il sindaco porti queste riflessioni al Cosp”. Giovanni Bertoldi ha evidenziato che “in quest’area lo spaccio, la prostituzione e la delinquenza avvengono alla luce del sole e sono problematiche presenti da almeno 20 anni. Le persone di questa zona si trovano a sopportare situazioni non facili”. Rispetto al tema prostituzione, il consigliere ha ricordato che “ci sono proposte di legge che chiedono di legalizzarla per portare queste donne via dalle strade e poter controllare che non ci siano situazioni di schiavitù e in cui sono finite involontariamente”.

Elisa Rossini di Fratelli d’Italia – Popolo della famiglia ha evidenziato che “le nostre richieste di intervento e di maggiori controlli non sono solo finalizzate alla sicurezza esclusivamente in termini di repressione delle irregolarità, ma sono anche volte alla tutela delle persone e della loro dignità, come ad esempio di donne in gravi difficoltà che magari inconsapevolmente si sono trovate coinvolte in giri di prostituzione e che vanno recuperate e accompagnate”.

Andrea Giordani del M5s ha convenuto che “la zona è problematica e l’Amministrazione sta facendo sicuramente tutto il possibile per risolvere il problema del degrado, dello spaccio, della prostituzione, ma alla fine la questione sul territorio rimane e siamo sempre qui a parlare delle stesse problematiche e delle stesse metodologie. Non riesco a capire – ha proseguito – perché non si riesca a intervenire e a risolvere una volta per tutte questa situazione: bisogna fare di più”.

Per Alberto Bignardi del Pd “aumentare le telecamere e l’illuminazione è una modalità per dissuadere l’illegalità, anche se non risolve al 100 per cento la situazione. Non ci si deve però fermare – ha aggiunto – perché solo migliorando zona per zona e attività per attività si riesce a migliorare la situazione complessiva. Bisogna continuare a lavorare su quest’area con molto interesse anche rispetto alle attività commerciali, che fanno un importante lavoro di tutela e controllo del territorio”. Secondo Stefano Manicardi, “l’interrogazione è frutto di un importante lavoro di ascolto, confronto e incontro con la cittadinanza e con gli esercenti di questa zona. L’aumento di telecamere e la maggiore illuminazione – ha ribadito – andranno a inibire comportamenti illegali ma più in generale è rendendo i territori più vissuti e partecipati che si va a rispondere al degrado e alla criminalità”.

Nella replica, l’interrogante Federica Venturelli (Pd) ha evidenziato come la risposta dimostri che le azioni dell’Amministrazione siano numerose, “ma dobbiamo continuare a fare di più e bene”, ha aggiunto la consigliera. “Si tratta di problemi endemici e i poteri dell’Amministrazione su queste situazioni sono limitati, ma è importante che si prosegua con interventi quali appunto l’illuminazione, oltre che aumentando la pressione ai tavoli come il Cosp”.

















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