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Firmato il gemellaggio fra Reggio Emilia e Sarajevo Centar. Il Primo Tricolore donato alla città

Il Patto di gemellaggio è stato sottoscritto in via definitiva e ora si riprende a lavorare alla cooperazione internazionale tra Reggio Emilia e Sarajevo Centar con uno slancio ancora più intenso.

Ieri nel pomeriggio, infatti, si è svolto l’incontro istituzionale più importante della missione della delegazione reggiana a Sarajevo: nella Municipal City Hall, il sindaco di Sarajevo Centar Srdan Mandić e il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi hanno firmato il Patto di gemellaggio, alla presenza dell’ambasciatore d’Italia in Bosnia Erzegovina Marco Di Ruzza.

In occasione della firma di ieri, il sindaco Vecchi ha donato il Primo Tricolore, riconoscimento della città di Reggio Emilia, alla Municipalità di Sarajevo Centar.

La firma, seconda in ordine di tempo a quella del maggio scorso nella Sala del Tricolore di Reggio Emilia, ha visto la partecipazione anche del presidente del Consiglio comunale di Reggio Emilia Matteo Iori e dell’omologo di Sarajevo Centar.

“Il percorso che ha portato al perfezionamento del gemellaggio – ha commentato il sindaco Luca Vecchi – in questi anni ha visto un forte coinvolgimento dell’Amministrazione e del Consiglio comunale reggiani e parimenti della nostra comunità cittadina. La firma finale del Patto è ora occasione non solo per rilanciare, ma anche per attivare nuovi progetti con una delle capitali europee che sono il simbolo della convivenza interculturale e interreligiosa. È l’inizio di un nuovo percorso di scambi e relazioni tra le due città. Per questo la nostra giornata oggi è iniziata con Srdan Mandic, il sindaco di Sarajevo Centar, per discutere insieme i progetti futuri su cui lavorare insieme. Reggio Children, Fotografia Europea e i Giochi del Tricolore sono tre ambiti in cui vogliamo coinvolgere il comune di Sarajevo Centar. Educazione, cultura e sport per promuovere il dialogo e avvicinare le nostre due città”.

Dopo l’incontro con il sindaco e i rappresentanti del Consiglio comunale di Sarajevo Centar, oggi si sono svolti incontri di carattere economico e sociale al Centro per l’imprenditorialità, alla Camera di commercio, al Centro sport e tempo libero, al Centro per l’invecchiamento attivo, alla piscina di Sarajevo con Spid Klub (unica società sportiva di nuoto per disabili di tutta la Bosnia-Erzegovina).

 

LA DELEGAZIONE – Insieme al sindaco Luca Vecchi e al presidente Matteo Iori fanno parte della delegazione reggiana i consiglieri comunali di maggioranza e minoranza Claudio Bassi, Davide Corradi, Marwa Mahmoud e Matteo Melato.

A Sarajevo anche alcuni rappresentanti di organizzazioni reggiane impegnate in progetti di cooperazione e scambio con la Bosnia-Erzegovina e i Balcani: Alessia Ciarrocchi presidente di Fondazione E35, Andrea Cortesi direttore di Iscos Emilia-Romagna, Rosamaria Papaleo segretaria generale di Cisl Emilia Centrale, Elena Strozzi della segreteria della Cgil di Reggio Emilia e Andrea Mainardi referente dei progetti nei Balcani di Istoreco.

 

PERCORSO DI GEMELLAGGIO – Il percorso di gemellaggio tra Reggio Emilia e Sarajevo Centar inizia nel 2019, con l’approvazione da parte del Consiglio comunale di una mozione che impegnava la Giunta ad attivare un dialogo con la Municipalità di Sarajevo Centar. A questo atto sono seguiti diversi momenti di confronto per attivare l’iter di gemellaggio, prima in presenza a Sarajevo e poi a distanza, a causa della pandemia. Risale al gennaio 2021 la decisione del sindaco di Sarajevo Centar di avviare l’iter per l’attivazione del gemellaggio.

A novembre 2021, infine, il passaggio in Sala del Tricolore con l’approvazione del Patto di gemellaggio da parte del Consiglio comunale. Lunedì 9 maggio, durante la riunione del Consiglio comunale, il gemellaggio venne siglato per la sua prima volta, a Reggio Emilia.

Il gemellaggio tra Reggio Emilia e Sarajevo Centar vede un forte coinvolgimento, supporto da parte di diverse istituzioni e organizzazioni della società civile reggiana, che negli anni passati e in quelli più recenti ha permesso di mantenere vivo lo scambio e la programmazione tra le due città grazie a progetti di solidarietà e sui diritti umani, quali ‘Pita e Pasta di Pace’, ‘Most’ (che significa ‘ponte’) e le iniziative per il 25° Anniversario del genocidio di Srebrenica, promossi in collaborazione con Iscos Emilia-Romagna, Cisl Reggio Emilia, Istoreco, Fondazione Mondinsieme, Cooperativa sociale Madre Teresa, comitato Cittadini di via Roma, associazione MirniMost, compagnia Pietribiasi-Tedeschi, Agesci e altre associazioni.

Diverse le iniziative che hanno visto protagoniste le scuole reggiane, in particolare Bus Pascal e Filippo Re, con analisi e approfondimenti storici e culturali sui Balcani e la Bosnia in particolare.

Infine in questi ultimi anni si è ulteriormente rafforzata la collaborazione con Fondazione E35 per attività collegate alla progettazione europea e di cooperazione.

 

PERCHÉ SARAJEVO CENTAR – Sarajevo Centar rappresenta il cuore politico e amministrativo della Città metropolitana e del Cantone di Sarajevo (composto da 9 Municipalità), nonché dello Stato, ospitando la gran parte delle istituzioni del Paese. Costituisce inoltre la Municipalità simbolo per il Paese, una delle zone maggiormente colpite durante l’assedio in quanto sede delle più importanti istituzioni. Nel cuore di Sarajevo Centar oggi sorge, sul fiume Miljacka, il ponte Suada e Olga, una volta chiamato Vrbanja: un luogo simbolo nella storia del Paese, dove il 5 aprile 1992 ebbe di fatto inizio la guerra in Bosnia Erzegovina. Si tratta di un luogo simbolo anche per l’Italia: nei suoi pressi, il 3 ottobre 1993, venne ucciso Gabriele Moreno Locatelli, dei Beati i costruttori di Pace, mentre sul ponte manifestava per una soluzione pacifica della guerra civile.

Sarajevo Centar rappresenta il principale centro per il commercio e gli investimenti in Bosnia Erzegovina e ospita importanti poli culturali, museali e educativi, tra cui il progetto Ars Aevi e il Teatro Nazionale. La Municipalità – che è sede delle organizzazioni internazionali e della diplomazia, nonché delle principali strutture sportive, sanitarie, universitarie – è luogo simbolo del dialogo interculturale e religioso della capitale.

















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