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Ucraina, oltre 27mila le persone accolte in Emilia-Romagna

Migliaia di persone, soprattutto donne e bambini, in fuga dall’Ucraina hanno trovato in Emilia-Romagna una terra pronta a fornire loro accoglienza, ma anche integrazione e condivisione. Grazie all’impegno dell’intero sistema regionale, alla collaborazione di istituzioni ed enti locali, al grande cuore degli emiliano-romagnoli e alla solidarietà che le comunità locali hanno subito dimostrato.

E proprio per ringraziare di questa accoglienza, lunedì prossimo 18 luglio alle 18.45 al Living Place Hotel Villanova di Castenaso (Bologna) un gruppo di profughi ucraini che lì sono ospiti da alcuni mesi ha organizzato un momento di festa e spettacolo aperto a tutti. All’iniziativa partecipano il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, insieme al viceprefetto aggiunto di Bologna, Sabrina Tangredi, accompagnati dal sindaco di Castenaso, Carlo Gubellini, e dall’assessora comunale all’Immigrazione e Welfare, Lauriana Sapienza.

Con la stretta collaborazione di Regione, Prefettura di Bologna e Comune di Castenaso, infatti, l’hotel è stato rapidamente individuato come primo hub regionale per l’accoglienza dei rifugiati. Un centinaio i posti disponibili, sempre occupati dall’inizio dell’emergenza, cui se ne aggiungono, nello stesso comune, circa altri cento grazie all’accoglienza diffusa. Tutti i minori in età scolare hanno frequentato la scuola: 13 le elementari e 17 le medie; inoltre, 40 bambini e bambine stanno frequentando i Centri estivi.

“È bello poter partecipare a un momento come questo, nonostante il dramma della guerra- afferma il presidente Bonaccini-. A Castenaso vogliamo testimoniare una volta di più la vicinanza dell’intera comunità regionale e delle istituzioni a queste persone, costrette ad abbandonare le proprie case e i propri affetti, e ringraziare tutta la rete di accoglienza e solidarietà che ancora una volta ha permesso di aprire le porte a tanti rifugiati. Istituzioni, associazioni, singoli cittadini hanno lavorato da subito per andare oltre la semplice accoglienza, e la giornata di oggi lo conferma”.

Numerose le associazioni che operano all’hub di Villanova: Assistenti Civici, Pubblica Assistenza, Penny Wirton, Proloco di Castenaso, AGESCI gruppo scout, Centro sociale l’Airone, Centro sociale Villanova, Gruppo fotografico La Rocca, Allermagia, Fondazione Helpida, le parrocchie di Castenaso, Associazione Sopra i ponti, Aprimondo, Centro Poggeschi, Associazione Ellenica Emilia-Romagna, Judo Carate Club Castenaso, Villanova volley, Fiab Tribù indigena, Polisportiva Lame, Ali e mani della musica, Associazione nazionale carabinieri, Lyons Club Bologna Irnerio.

I dati dell’accoglienza in Emilia-Romagna

Sono 27.242 gli arrivi registrati in Emilia-Romagna di profughi in fuga dalla guerra in Ucraina, secondo gli ultimi dati forniti dalle Prefetture. Per quanto riguarda le differenti forme di accoglienza, le richieste di contributo per l’autonomo sostentamento sono state in totale 7.973, il 12% del totale nazionale, mentre il mondo del sociale si è fatto carico di 1.036 posti.

Alla fine dell’anno scolastico erano più di 2.900 gli studenti e le studentesse ucraine che frequentavano le scuole di ogni ordine e grado dell’Emilia-Romagna, dagli asili alle scuole superiori.

L’impegno della Regione

La Regione Emilia-Romagna sin dall’inizio dell’emergenza si è impegnata su tutti i fronti per fornire supporto alla popolazione ucraina. Ha garantito ai profughi gli screening di routine previsti dalla normativa nazionale e dai piani di prevenzione, per un’accoglienza in sicurezza anche da un punto di vista sanitario. Inoltre, ha messo a punto un piano emergenziale di intervento di supporto psicologico impegnando 150 psicologi in collaborazione con le Ausl e le Associazioni di psicologi esperti nel campo della psicologia dell’emergenza.

A inizio aprile poi anche l’Emilia-Romagna insieme alle Regioni Veneto e Umbria, ha partecipato ad una cordata di solidarietà diretta a Cracovia, donando una cucina da campo. Un mese dopo, dal 29 aprile all’8 maggio, un gruppo di professionisti della sanità emiliano-romagnola è stato a Rzeszow, in Polonia, per dare supporto a bambini e ragazzi ucraini scappati dalla guerra e bisognosi di cure mediche, valutando chi avesse bisogno di un trasferimento in Italia e organizzando il trasporto presso le strutture sanitarie regionali.

Per i minori presenti nel territorio regionale sono state individuate le scuole il più possibile in prossimità della residenza temporanea: in ogni caso ai giovani profughi ucraini con status di rifugiati, nati tra il 2003 e il 2011, che frequentano le scuole medie e superiori dell’Emilia-Romagna è stata offerta la possibilità di viaggiare gratuitamente nel tragitto casa-scuola, su bus e treni regionali per tutto il 2022, grazie ad un accordo tra Regione e aziende dei trasporti.

Ancora, per gli studenti ucraini iscritti agli Atenei per l’anno accademico 2021-22 sono stati messi a disposizione 75mila euro per la copertura delle spese di locazione oppure un contributo prepagato per l’accesso ai servizi ristorativi, mentre per gli studenti profughi provenienti dall’Ucraina sono state previste 58 borse di studio del valore di 3 mila euro ciascuna, rese disponibili dagli Atenei e associate all’esonero dal pagamento delle tasse universitarie e a un posto alloggio gratuito.

La raccolta fondi: i numeri della solidarietà

La raccolta fondi promossa dalla Regione Emilia-Romagna per assistenza e aiuti umanitari ai profughi ha raggiunto 2.232.805 euro grazie alla generosità di 7.248 donatori (dati al 10 luglio), in grandissima parte cittadini, insieme ad aziende, associazioni ed enti locali.

Buona parte dei fondi è già stata messa a disposizione degli enti locali e di Ong per progetti di inclusione dei profughi e per aiuti umanitari in Ucraina, in particolare supportando i centri di accoglienza locali. Specifiche risorse sono destinate a favorire la più ampia partecipazione dei bambini e ragazzi ucraini ai Centri estivi, ed è di questi giorni un nuovo bando per sostenere progetti sportivi e culturali per il pieno inserimento della popolazione in fuga dalla guerra, oltre all’acquisto di libri in lingua ucraina da mettere a disposizione delle biblioteche comunali o delle ludoteche. Una parte verrà inoltre destinata alla ricostruzione direttamente in Ucraina di uno spazio pubblico (scuola, nido, eccetera) non appena sarà possibile. È la stessa legge regionale “Misure urgenti di solidarietà in favore della popolazione ucraina” approvata l’8 aprile scorso, a stabilire l’utilizzo e la ripartizione di buona parte dei fondi disponibili.

 

















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