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Presentato il progetto di sviluppo del Tecnopolo di Bologna-Ozzano

Celli, Giardino, Diazzi, Colla, Calzà e Aloe

Coraggio, visione e libertà di pensiero: è questa probabilmente la più grande e vera eredità di Rita Levi-Montalcini, vissuta e custodita con determinazione e trasmessa alle giovani risorse da Laura Calzà e Luciana Giardino, rispettivamente Direttore Scientifico e Presidente di Fondazione IRET, che con lei hanno lavorato per oltre 15 anni.

E sono proprio la visione della scienza e della vita di Rita Levi-Montalcini che hanno ispirato la nascita della Fondazione IRET prima e del Tecnopolo di Bologna Ozzano, a lei intitolato nel 2016. A dieci anni dalla scomparsa della grande scienziata e dall’inaugurazione dei laboratori IRET nell’attuale sede, la Fondazione – che è gestore del Tecnopolo BOZ – è pronta a rilanciare la sfida e si appresta a una nuova stagione di crescita, basata su investimenti sulle persone e sulle tecnologie, supporto ai giovani ricercatori, potenziamento infrastrutturale e una rete di collaborazioni sempre più fitta con le aziende.

Dopo cinque anni di operatività, i Tecnopoli della rete regionale dell’Emilia-Romagna sono infatti chiamati a strutturare un piano di sviluppo strategico. “Le nostre parole chiave sono R&D, infrastrutture, social engagement, formazione e giovani, sostenibilità. – spiega la Presidente Luciana Giardino – In un momento di difficoltà economica generale dovuta all’incertezza dello scenario internazionale e all’impennata dei costi, intendiamo comunque guardare con positività al futuro e continuare il programma di rafforzamento della struttura. Il nostro scopo è sempre stato creare un luogo e un ambito di lavoro dove i giovani possano lavorare in libertà”.

Il Tecnopolo punta alla nascita di laboratori congiunti con aziende, con la creazione di posti di lavoro stabili e qualificati; ulteriore incremento delle attività di ricerca e sviluppo che passa anche dalla messa a regime del Centro Ricerca NGF – avviato a novembre del 2021 – che si ricollega alle scoperte di Rita Levi-Montalcini ed è diretto da Luigi Aloe, che per quarant’anni ha affiancato Rita Levi-Montalcini e che da alcuni anni è stabilmente associato al team di ricerca di Fondazione IRET.

Il centro si occuperà in particolare di studiare nuovi ambiti applicativi dell’NGF, quali la lesione traumatica del midollo spinale e l’encefalopatia neonatale all’interno di schemi di multiterapia, oltre a studiare nuove modalità di somministrazione: tema che oggi rappresenta un limite applicativo di questa molecola dal grande potenziale.

Ancora, obiettivo rinnovato è implementare lo sviluppo di terapie genetiche ed enzimatiche sostitutive per malattie rare, come le malattie di accumulo lisosomiali: ricerche alle quali nell’ambito delle collaborazioni nazionali e internazionali, il Tecnopolo già partecipa. Malattie neurologiche, medicina rigenerativa, riparativa e biomateriali sono gli asset strategici del Tecnopolo. Vogliamo fare di Bologna e dell’Emilia-Romagna la capitale del wellness cognitivospiega la Direttrice Scientifica Laura Calzà – vogliamo tenere il passo con il confronto internazionale mantenendo il concetto di libera scienza. Multidisciplinarietà, Ricerca Traslazionale, Tracciabilità e robustezza dei dati sono i nostri punti forti che si uniscono – nella dinamica organizzativa – ad una gestione snella, una rapida capacità decisionale e burocrazia ridotta al minimo. Ancora oggi di Rita Levi-Montalcini ci ispirano non solo il suo enorme sapere scientifico, ma la sua visionarietà e concretezza al tempo stesso. Questo dobbiamo portare avanti, questo dobbiamo trasmettere ai più giovani”.

Ed è proprio dal desiderio di onorare l’eredità scientifica e umana della scienziata che nascono anche i due progetti di Fondazione IRET rivolti ai giovani: il Premio Annuale Rita Levi-Montalcini per tesi innovative nel campo delle Scienze della Vita e lo storytelling itinerante nelle scuole.

Il Premio partirà nell’anno accademico 2022-2023, ma viene anticipato con la consegna di 2 assegni da 5.000 € finanziati da Fondazione IRET a due neolaureati meritevoli dell’Università di Bologna: sono Fabio Ferrazzi e Lorenzo Zanella, per tesi di laurea in biotecnologie animali nell’ambito delle neuroscienze.
Ha invece l’obiettivo di portare il pensiero, la visione e la singolarità della Montalcini nelle scuole il progetto dedicato alle scuole medie superiori di Bologna e della Romagna.  Uno storytelling a cura del giornalista Luca Pagliari, che narra la storia della scienziata con supporti audio-video, affinché sia di ispirazione per i giovani verso studi universitari nell’area STEM e verso carriere nella ricerca. Il progetto prenderà il via da settembre 2022. Per informazioni sul progetto info@iret-foundation.org

















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