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Bilancio Iren approvato, la Cisl: “Si è persa una occasione per famiglie e imprese. Inaccettabile l’aumento per i vertici”

La Cisl Emilia Centrale commenta l’approvazione del bilancio da parte dell’assemblea degli azionisti del Gruppo Iren. “Siamo certamente stupiti dall’aumento dei ricavi energetici che, complici i rincari, salgono a 1 miliardo di euro – osserva Rosamaria Papaleo, segretaria generale Cisl Emilia Centrale -. Ma lo siamo ancora di più per l’aumento degli utili. Ribadiamo come gli azionisti, saggiamente, avrebbero invece dovuto destinare una parte dell’utile – l’utile di esercizio è stato di 219 milioni di euro ndr – per aiutare le famiglie più povere e le imprese gravate dai rincari dei costi energetici”.

L’esercizio 2021 del gruppo è terminato con ricavi per 4,96 miliardi di euro, in aumento del 33% rispetto ai 3,76 miliardi ottenuti l’anno precedente, in seguito a maggiori ricavi energetici per circa un miliardo di euro influenzati prevalentemente dall’incremento dei prezzi.

“Il margine operativo lordo è salito a 1,016 miliardi di euro (+9,6% rispetto al 2020) e l’utile netto a è aumentato sensibilmente. Tra questi numeri spicca il fatto come la quota di distribuzione del dividendo 2022 (relativo all’esercizio 2021) sia stata fissata a 0,105 euro per azione, in aumento del 10,5% rispetto allo scorso anno. Queste scelte – osserva la segretaria Cisl – sono prese in un momento storicamente complesso in cui pagare le bollette è sempre più difficile per le famiglie, così come lo è produrre per le aziende, come ben sanno decine e decine di ceramiche del comprensorio. Non è così che si fa il bene dei territori”.

“Bene – aggiunge la segretaria – l’impegno dei Comuni a impiegare queste risorse per il sociale, ma non possono essere le persone più svantaggiate a pagare per un bilancio così dichiaratamente brillante in un periodo storico come quello che viviamo. Riteniamo, infine, scandaloso l’aumento dei compensi dei dirigenti in una epoca storica segnata dalla crisi conseguita all’emergenza pandemica, dal rincaro dei prezzi e dal conflitto in corso. Questo aumento a favore di vertici già ben pagati avviene, nel suo ‘piccolo’, gravando sull’aumento della bolletta: per la Cisl è inaccettabile”.

















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