ROMA (ITALPRESS) – Morte e distruzione in Ucraina e paura per le ripercussioni del conflitto nel mondo. Mentre la guerra continua, si teme che i suoi effetti devastanti possano portare alla fame milioni di persone. C’è ancora molta attenzione, infatti, per il grano fermo nei porti ucraini. Il blocco sta causando una crisi alimentare globale e proprio su questo si è mossa la diplomazia occidentale negli ultimi giorni. Per sbloccare le esportazioni, ora Mosca si dice pronta a offrire i porti di Berdyansk e Mariupol. “I porti del Mar d’Azov – Berdyansk, Mariupol – sono sotto il nostro controllo, siamo pronti a garantire un’esportazione senza problemi, anche per il grano ucraino, attraverso quei porti”, ha detto il presidente russo Vladimir Putin alla televisione russa, secondo quanto riporta Interfax.
Intanto, al fronte, secondo lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, nella direzione di Kharkiv “gli sforzi principali” dei russi sono concentrati “sul mantenimento dei confini occupati”.
Nella direzione di Slovyansk, si sono registrati bombardamenti negli insediamenti di Hrushuvakha, Tetyanivka e Dibrivne. Nella direzione di Donetsk, inoltre, il fuoco è stato aperto “lungo l’intera linea di contatto” mentre gli “sforzi principali si concentrano nelle aree di Severodonetsk e Bakhmut”, spiega lo Stato maggiore ucraino nell’ultimo aggiornamento. I combattimenti nel paese, quindi, continuano mentre si contano ancora morti. Dopo cento giorni di guerra, il bilancio delle vittime tra i bambini è drammatico. Dall’inizio del conflitto a oggi, secondo l’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina, 261 bambini sono morti e 465 sono rimasti feriti. Intanto, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha rinnovato il suo appello perchè si ponga fine alle violenze.
(ITALPRESS).
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