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Scomparsa di Andrea Canevaro, il cordoglio del sindaco di Bologna Lepore e dell’assessore Ara

E’ morto questa mattina all’ospedale di Ravenna Andrea Canevaro, padre fondatore dell’integrazione scolastica in Italia, maestro della pedagogia speciale, studioso di fama internazionale e professore emerito dell’Università di Bologna. Genovese del ’39, Canevaro da tempo viveva a Mensa Matelica, in provincia di Ravenna.

“Con la scomparsa di Andrea Canevaro perdiamo non solo uno dei più prestigiosi studiosi di pedagogia a livello internazionale, ma anche un uomo profondamente a servizio della nostra comunità. Ha vissuto e lavorato a Bologna per molti anni ed è stato un punto di riferimento per tutto il mondo educativo della città e non solo, essendo la sua opera nota in tutto il mondo. Nonostante questo per molti di noi era semplicemente Andrea, chiunque si sia occupato anche marginalmente di questi temi lo ha incrociato almeno una volta. Ricordiamo in particolare il suo impegno sempre in difesa degli ultimi, di chi non ha parola, di chi resta ai margini, e il lavoro fondamentale a tutela della vittima, dopo la Strage del Salvemini. Un lavoro prezioso, cui fece seguito l’attivazione del Centro delle vittime, ancora oggi attivo a Casalecchio di Reno. Ci lascia un patrimonio di intelligenza, di umanità e di esperienza che Bologna saprà ricordare come si deve”.
Così il sindaco di Bologna Matteo Lepore sulla scomparsa dell’illustre pedagogista Andrea Canevaro.

“Ci piace ricordare alcuni temi a lui cari – aggiunge l’assessore alla scuola Daniele Ara – dall’inclusione scolastica, alla ricerca-azione verso la costruzione di una scuola accessibile in cui ognuno possa riconoscersi. In questo senso ci tornano in mente le sue parole verso un ‘impegno operoso’, cioè verso una scuola di tutti, compresi i soggetti con disabilità. Canevaro ci ha spesso stimolato alla costruzione di ‘contesti di prossimità’, ovvero il passaggio da un tipo di vicinanza fatta di buoni sentimenti verso l’assunzione di un senso di responsabilità condivisa e un impegno reciproco nel raggiungimento di obiettivi comuni, fino a sviluppare un vero e proprio welfare di prossimità. Il suo impegno e il suo lavoro lascia una eredità a questa città che ci auguriamo di poter portare avanti , anche a testimonianza proprio del suo impegno”.

















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