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Il Palazzetto dello Sport di Fiorano sarà intitolato ad Antonio Maglio

Nel mese di febbraio la Giunta di Fiorano Modenese ha deliberato di intitolare ad Antonio Maglio, il Palazzetto dello Sport e palestra della scuola primaria Guidotti, che sarà inaugurato il prossimo 5 giugno, alle ore 11.

Si tratta probabilmente del primo edificio in Italia, intitolato a questo grande medico italiano, sconosciuto ai più, padre delle Paralimpiadi.

Una scelta quella della giunta fioranese che rende omaggio a una “figura rappresentativa dei valori dello sport”, come scritto in delibera (14/2022).

Una scelta di qualità e anche attuale, visto che recentemente Rai ha dedicato un film a questo personaggio, che andrà in onda lunedì 16 maggio, con il titolo ‘A muso duro’.

La pellicola racconta una parte della vita di Maglio, interpretato dall’attore e conduttore Flavio Insinna, la sua sfida ai pregiudizi dell’epoca per dimostrare che la disabilità poteva essere una realtà viva, piena di energie e coraggio.

All’inaugurazione del nuovo Palazzetto dello Sport, edificio caratterizzato da elevate prestazioni strutturali, antisismiche ed energetiche, che potrà ospitare gare agonistiche, saranno presenti anche Maria Stella Calà, vedova di Maglio e lo stesso Flavio Insinna (in attesa di conferma).

Nato a Il Cairo, in Egitto, nel 1912, Antonio Maglio fu pioniere delle terapie di riabilitazione dei disabili, fin dal conseguimento della laurea in Medicina e Chirurgia, presso l’Università di Bari nel 1935. Moltissimi gli devono (direttamente o indirettamente) il miglioramento dell’aspettativa di vita ed il reinserimento nel corpo della società civile.

Consulente medico dell’Inail, nel 1957, fu nominato direttore del Centro Paraplegici “Villa Marina” ad Ostia, appena inaugurato. Qui sperimentò nuove tecniche e metodologie di riabilitazione, con effetti immediati di riduzione della mortalità ed attenuazione degli stati di depressione.

In particolare, seguendo le idee del neurologo anglo-tedesco Ludwig Guttmann, introdusse lo sport come strumento riabilitativo, facendo praticare ai suoi pazienti atletica leggera, nuoto, pallacanestro, scherma, tennistavolo, tiro con l’arco. Per tale ragione è considerato il padre dello sport paralimpico italiano.

Nel 1960, in concomitanza con le Olimpiadi, riesce a portare i Giochi internazionali per disabili di Guttmann, a Roma, dando luogo alla prima Paralimpiade della storia

















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