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Morte di don Erio Bertolotti, il ricordo della Diocesi

Dopo don Tullio Menozzi, il clero diocesano perde a Sassuolo un’altra figura storica, amatissima dai parrocchiani di San Giorgio e dagli ammalati: nelle prime ore di martedì 22 febbraio 2022, nella Casa della Carità sassolese dove era ospite da un anno, a novantatré anni si è spento don Erio Bertolotti, canonico della Collegiata di Sassuolo. Era nato a Pratofontana il 22 settembre 1928 e aveva ricevuto l’ordinazione presbiterale il 4 luglio 1954.

Inizialmente e per un decennio venne inviato come vicario cooperatore a Casalgrande. Fu poi parroco per un anno a Mandrio e nel 1965 arrivò a Sassuolo come vicario parrocchiale, entrando a far parte di quella singolare fraternità sacerdotale che, nella canonica di San Giorgio, attorno a monsignor Pellati, poi a don Ercole Magnani, quindi a monsignor Romano Baisi, di fatto realizzava una condivisione ministeriale antesignana delle odierne unità pastorali. Le perle di questa fraternità furono l’amicizia umana e la vicinanza spirituale che per ben 34 anni legarono don Erio al Servo di Dio don Alfonso Ugolini. Dal 1965 al 1986 don Bertolotti insegnò religione nelle scuole medie statali e all’Istituto San Giuseppe; per vent’anni, dal 1990 al 2010, fu l’assistente della Sottosezione sassolese dell’UNITALSI. Dal 2014 era rimasto come collaboratore pastorale a San Giorgio e nell’unità pastorale locale.

Il confratello e amico carissimo monsignor Baisi ricorda don Erio come un sacerdote attento alle persone di qualunque condizione, con le quali sapeva coltivare e mantenere rapporti fraterni, confessore molto ricercato, con una grande sensibilità per gli ammalati che visitava in casa e in ospedale e per gli ospiti della Casa della Carità; ancora, un presbitero che amava profondamente la liturgia e scriveva tutte le sue omelie. La sua morte, dopo quella di don Tullio, apre un vuoto nella canonica di San Giorgio – conclude monsignor Baisi – e ci lascia l’immagine di un sacerdote ricco nella fede e nelle opere di carità, oltre che un angelo custode in più.

Don Erio era dotato, accompagnato da un’umile riservatezza, del carisma della scrittura. Penna poetica e feconda, ha scritto di don Alfonso Ugolini,  della beata Maria Rosa Pellesi,  di Madre Teresa di Gesù Crocefisso (Faustina Zavagli), del diacono Giacomo Vivi, del Servo di Dio don Giuseppe Reverberi, della Grotta di Lourdes…

Come anticipato la salma di don Erio viene esposta al “Carandino”, nella giornata di martedì 22 febbraio a partire dalle ore 15.30. Nell’attigua chiesa parrocchiale di San Giorgio sarà recitato il santo Rosario martedì 22 e mercoledì 23 febbraio alle ore 18.30. Nella medesima chiesa mercoledì si svolgeranno la veglia funebre, il 23 febbraio alle ore 20.45, e la celebrazione esequiale, che sarà presieduta dal vescovo emerito di Brescia Luciano Monari giovedì 24 febbraio alle ore 15.

Dopo il funerale, la salma di don Erio riposerà nel cimitero di Pratofontana.

 

















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